Radio cole
  • Home
  • Laboratorio di Scrittura via Newsletter
  • Adelina
  • Il Mio Progetto


La settimana scorsa ho dedicato un reel a un esempio di ottima scrittura televisiva (il settimo episodio della quarta stagione di Stranger Things), oggi invece voglio portare un esempio di pessima scrittura televisiva: l’ultimo episodio di How I Met Your Mother.

Attenzione, spoiler!

Nessuno stupore, questo finale di serie è tra i più criticati e odiati di tutti i finali di serie, ma perché? 

No, non dipende dal fatto che uno possa affezionarsi o tifare per una coppia o per un’altra e quindi rimanere deluso dal risultato finale. Questa spiegazione è superficiale e, onestamente, troppo benevola nei confronti dei responsabili. 

L’odio della maggior parte dei fan per questo finale dipende in realtà dal fatto che, i suddetti responsabili, si siano macchiati di uno dei più ingenui e evidenti errori che si possano fare nella scrittura creativa. 

Ma partiamo dall’inizio. HIMYM vide la luce sugli schermi di tutto il mondo nel 2005 e, all’epoca, Craig Thomas e Carter Bays, co-creatore e showrunner della serie, avevano già ben chiaro come le vicende sarebbero andate a finire, quale fosse il senso del racconto di Ted ai suoi figli. E, infatti, le prime stagioni puntavano a quello: a Robin e Ted insieme, alla fine, in qualche modo. 
La “madre” del titolo era da definire ma la coppia finale no. 

Le cose, però, evidentemente non sono andate come previsto, il successo della serie ha portato ad aumentare il numero delle stagioni (in tutto 9) e la bravura di Neil Patrick Harris ha fatto crescere sempre di più il suo personaggio, diventato di stagione in stagione più centrale nelle vicende e, a modo suo, maturo. 

Capita spesso e chi scrive lo sa – che si stia scrivendo una serie di successo o un romanzo che non lascerà mai la nostra cameretta – che i personaggi prendano il sopravvento e le vicende conducano lungo vie inaspettate. Capita e non c’è niente di male anzi, onestamente, è uno degli aspetti più affascinanti della scrittura. 

Nel caso di HIMYM, la storia si è allungata. Ted, personaggio inconsistente, è diventato sempre più marginale mentre Barney e Robin e la di loro storia hanno preso il sopravvento. Pazzesco! 

Ecco, non così pazzesco quanto il fatto che creatore, showrunner e compagnia cantante si siano messi a tavolino a scrivere l’ultima puntata e, muti e sordi di fronte a tutto ciò che era stato il loro lavoro – a tratti egregio – fino a quel momento, abbiano riportato il tutto alla loro idea iniziale, azzerando, senza giustificazioni accettabili, quello che era stato lo sviluppo della trama e soprattutto dei personaggi fino a quel momento. 

Un errore frutto della spocchia e dell’inspiegabile innamoramento di un’idea che ormai non funzionava più. 

Non c’è bisogno di essere uno scrittore o un esperto di scrittura creativa per rendersene conto e, infatti, è per questo motivo che la maggior parte del pubblico ha bocciato questo finale. Perché stride, non è coerente con il resto del racconto. Un racconto che, fino a quel momento, si era fatto amare. 

Non innamoratevi delle vostre idee, amate la scrittura e i luoghi inaspettati dove vi conduce. 
E, anzi, già che ci siamo, ora fate un esercizio e scrivete il vostro finale di How I Met Your Mother. Sarà sicuramente migliore di quello originale. 

Buona scrittura!


Tre suggerimenti per questo mese: uno da nerd, uno carico di stupidera ed infine uno bellissimo tutto piemontese. Siete pronti?

Se amate Star Wars, idolatrate Baby Yoda e siete abbastanza fortunati da avere il cellulare giusto, la LucasFilm, in collaborazione con Google, vi regala The Mandalorian AR Experience su Google Play, un giochino di realtà aumentata tutto dedicato a The Mandalorian, appunto. Potrete vedere Baby Yoda seduto sul vostro salotto o il Mandaloriano che si fa la doccia nel vostro bagno. Vi basterà scaricare l'app a questo link. Divertiteti anche per me voi che potete, io non ho il cellulare giusto...

Su Netflix trovate, invece, We are the Champion, una folla serie televisiva, un po' documentario un po' Real Time TV. In ogni episodio viene raccontata una mitica sfida che avviene in un qualche angolo del mondo occidentale: dai mangiatori di peperoncini piccanti negli Stati Uniti ai cani ballerini in Italia. Una scemenza dopo l'altra, con quella capacità di ipnosi sullo spettatore tipica dell'incidente in autostrada. Solo un episodio, a modo suo, si salva, il primo. Solo una tradizione, per quanto folle, è veramente irresistibile, la corsa dietro il formaggio della collina dei Cooper, in Inghilterra. L'inglesissima Cheesrolling in cui uomini e donne britannici, a diversi stadi di ubriacatura, si buttano giù per una collina, sbatacchiando come bambole di pezza da un dosso all'altro. Tu li guardi, mentre tutti esaltati rincorrono una forma di formaggio, pensi alla Regina Vittoria, all'Impero e ti fai delle grasse risate. Consiglio di accompagnare la visione con un boccale di birra e una forma di formaggio, of course.

Per finire, un consiglio preziosissimo che però è destinato solo ai piemontesi, che gli altri mi perdonino.
È partito il primo dicembre il progetto speciale Segnale d'Allarme – Smart Watching. 
Di che si tratta? Ve lo spiego partendo dall'inizio.
Segnale d’allarme è la trasposizione in realtà virtuale de La mia Battaglia, un’opera – portata in scena da Elio Germano – che parla alla e della nostra epoca. Un film fatto per essere fruibile nelle sale con l'utilizzo di visori AR che permettono una visione immersiva.
Ora che le sale sono chiuse lo spettacolo non si arrende e, caparbio, decide di arrivare direttamente a casa, con lo Smart Watching, appunto. 
Gi spettatori potranno vederlo in tv direttamente dal divano di casa propria. E i visori? Quelli possono essere ritirati presso alcune librerie di Torino e del Piemonte, il cui elenco trovate a questo link.
In particolare, per le date dal 7 al 12 dicembre trovate costi e spiegazioni dettagliate qui.

Per questo 2020 è tutto, i prossimi consigli saranno datati 2021.
Lily Collins nei panni di Emily

Darren Star
, padre – tra le altre cose – di Sex and the City, un giorno andò dal signor Netflix e gli disse: "Signor Netflix, facciamo una serie americana, ambientata a Parigi, con tutti i peggiori cliché che ci vengono in mente?"
E il signor Netflix gli rispose: "Ma certo, che ideona!"

Ed e così che adesso abbiamo Emily in Paris, con Lily Collins – figlia del buon Phil – che va in Francia a insegnare ai francesi come si sta al mondo. Perché loro, si sa, sono tutti stronzi, pigri, non si lavano mai e, durante la guerra, invece di combattere facevano all'ammmore.
Il pubblico francese, per la cronaca, si è incazzato, ma chissà come mai?

Lo confesso ho visto Emily in Paris e mi ha intrattenuta con leggerezza. Ma bisogna dire le cose come stanno: posso anche nutrirmi di junk food con lussuria ma il cibo buono è un'altra cosa! 

Questa serie è una poracciata, un Sex and the City che non ci ha creduto abbastanza, un Gossip Girl con 10 anni di ritardo! Parigi e la cultura francese vengono descritte da un superficialissimo punto di vista americano. Parigi è stereotipata e il punto di vista americano pure. Col risultato che i parigini risultano stronzi e l'americana orgogliosamente chiusa nel proprio provincialismo. Ovvio che i francesi si siano offesi, emblematico che non l'abbiano fatto anche gli americani.

Avrebbero potuto fare qualcosa di meglio ma evidentemente agli ideatori sarebbe costata troppa fatica: meglio raccontare quello che gli americani senza passaporto (il loro pubblico di riferimento) si aspettano, non quello che è o potrebbe essere. 

Una delle protagoniste dice, ad Emily, una cosa tipo "Usi la città come il tuo parco giochi personale", ed è proprio vero. Emily la Parigi vera non la conosce, non la frequenta, vive là per mesi ma ha sempre l'atteggiamento della turista  appena atterrata al Charles de Gaulle. Lei non fa mai parte della città, non le interessa, presa com'è dal rifiutarsi di capire una cultura un po' diversa dalla sua. Solo un po' diversa, tra l'altro, non è andata da Chicago su Marte, è solo a Parigi, ma neanche riesce a contare i piani del palazzo dove abita! 

Inoltre, di fatto, è una Mary Sue qualunque, un personaggio senza profondità ma con i superpoteri: è brava in tutto, le riesce tutto, le sue idee variano dal banale al pessimo ma il risultato finale è sempre un successo clamoroso. Per costruire una Mary Sue qualunque basta uno scrittore di fan fiction su Internet, non c'è mica bisogno di uno sceneggiatore. Per capirci, da uno sceneggiatore mi aspetto molto di più, esigo molto di più.

Insomma, avrei preferito qualche cappellino in meno e un (bel) po' di attenzione alla scrittura in più.


Sarà che non ho fatto neanche un giorno di vacanza e sono un po' cotta, sarà che l'instabilità di questi tempi non aiuta di certo la progettualità, ma per questo mese ho solo una pidocchiosissima cosa da consigliare ai miei lettori. Cioè, non fraintendetemi, la cosa è davvero carina ma è solo una quindi, questo giro, il post sarà proprio misero.

Questo mese vi consiglio una serie documentario su Netflix. Il titolo è High Score. L'argomento la storia dei videogiochi: da Space Invaders a Super Mario, passando per il Tetris. 
Io non amo i viedogiochi, non mi hanno mai conivolta, ma questa serie (che non ho ancora finito di vedere) mi sta piacendo molto perché parla di rivoluzioni – sociali e tecnologiche –, di creatività e di personaggi incredibili in grado di cambiare una parte di mondo. Ragazzini prodigio, universitari visionari e coppie ambiziose che, in Giappone come negli Stati Uniti, hanno inventato una fiorente industria.

Il post, come già annuciato, finisce qua. Ma visto che io sono stata in grado di darvi un solo consiglio, ora aspetto fiduciosa i vostri. Voi cosa mi consigliereste di vedere, ascoltare, leggere, visitare in questo Settembre 2020?

Un libro, una trasmissione televisiva, un cantante, qualcosa che leggiamo, vediamo, ascoltiamo con passione, pur essendo consapevoli della sua oggettiva scarsa qualità artistica/intellettuale. Questo è un guilty pleasure. Qualcosa che in teoria non ci dovrebbe piacere ma che ci piace. Ce ne vergognano pure ma ci piace, ci piace tanto. 

Una debolezza.

Qualcuno di voi, ad esempio, si sarà letto tutti i libri di Stephenie Meyer. Vi vedo, vergognatevi! Io no, io mi sono vista tutti gli episodi di Glee. In streaming, uno dietro l'altro, quando avevo già quasi quarant'anni, tra l'altro.

Conoscete Glee, no? Il telefilm americano andato in onda dal 2009 al 2015. Una serie che aveva sì tante bellissime canzoni, magistralmente interpretate da giovani talenti, ma pure una sceneggiatura che di puntata in puntata, di stagione in stagione, perdeva di qualsiasi senso logico, deragliando completamente dalla quarta in poi. Insomma, storie ridicole con una grande colonna sonora. Mi sono vista tutto Glee con devozione, dalla prima all'ultima puntata, decidendo d'ignorare le assurdità delle situazioni e l'odiosità di gran parte dei protagonisti. Ma rotolandomi gioiosa negli eccessi pop barocchi di cui Ryan Murphy è tanto capace. Pure quando la storia non aveva più senso, pure quando Tina sembrava posseduta dallo demonio, io non ho mai mollato. E, a pensarci bene, potrei riguardarmelo tutto da capo, anche oggi, con la medesima soddisfazione.

Infatti, ancora adesso, quando vado in giro con gli auricolari, nella mia playlist le canzoni di Glee non possono mai mancare, in una celebrazione tutta Broadway, adolescenza e paillette che non mi lascia mai indifferente.

In questi giorni è mancata tragicamente una delle protagoniste del telefilm. Un'altra, sarebbe da aggiungere, data la quantità di tragedie che hanno colpito il cast durante e dopo la lavorazione.  Naya Rivera è morta giovane e in una maniera particolarmente drammatica, come se passar a miglior vita a soli 33 anni non fosse già abbastanza drammatico di per sé. Vi risparmio i dettagli della vicenda che potrete facilmente trovare online e che, sono pronta a scommetterci, finiranno per diventare un film per la tv.

Ed è proprio a causa di ciò che è successo che ho preso coscienza di una cosa: la maggior parte di quelle che ritengo le interpretazioni feticcio di quella trasmissione, le canzoni che più ascolto, sono state tutte interpretate proprio dalla Rivera, che non aveva la voce potente di Amber Riley e non era la protagonista come Lea Michele, ma aveva sicuramente talento da vendere, un sex appeal invidiabile e una grande intensità.

Quindi ora lo condivido con voi, perché il talento vero è un piacere, senza colpa.





È arrivata ufficialmente l'estate e, soprattutto, è arrivato prepotentemente il caldo. Quindi, i miei primi consigli per questo luglio 2020 non possono che essere: state all'ombra, non uscite nelle ore più calde della giornata e, soprattutto, bevete molto. Ok, con il momento stupideraStudioAperto ho dato, e ora posso passare ai consigli quelli veri, più interessanti e, magari, un attimo più ricercati. I miei consigli su cosa fare, vedere, ascoltare in questo luglio 2020. 
Ecco che si comincia, prendete appunti! 

È partito il 23 giugno ma continuerà per tutto luglio: Salto Notte, l'estate del Salone Internazionale del Libro in diretta ogni martedì alle 22:30 sul sito salonelibro.it. Chiacchiere e libri dai luoghi della cultura di Roma, Milano e, naturalmente, Torino. Il prossimo appuntamento è per martedì 7 luglio.
https://www.salonelibro.it/ita/il-salone/chi-siamo/salto-notte
https://www.salonelibro.it/ita/

Ho appena visto un documentario su Netflix, si intitola Disclosure, e mi sento di consigliarvelo caldamente. Parla della rappresentazione dei transessuali nei media e di ciò che significa per i giovani  spettatori transessuali. L'assunto di partenza è questo: oltre l'80% degli americani non conosce personalmente neanche un transgender, ciò significa che molti imparano a conoscere le persone trans dai modi in cui vengono rappresentate nei film e in TV. Ciò vale per i giovani transgender stessi e vale sicuramente anche per l'Italia con numeri presumibilmente simili. 
Mi spiego meglio: immaginate di essere un bambino/ragazzino/bambina/ragazzina che non si sente nel corpo "giusto", che sa di voler essere altro. Questo bambino presumibilmente non conosce dei transessuali, non ha nessuno con cui confrontarsi o identificarsi, e dove lo cerca?  Nei media. E cosa trova? Fino a pochissimi anni fa trovava SOLO transessuali che si prostituivano, che si prostituivano e venivano trucidati (CSI e via dicendo c'hanno campato per anni con storie così), oppure che trucidavano a loro volta (vi ricordate Buffalo Bill del Silenzio degli Innocenti?). Non esisteva una rappresentazione "normale". I transessuali venivano rappresentati come vittime, molto spesso, o come carnefici squilibrati. Ora le cose stanno cambiando, per fortuna, ma c'è ancora moltissima strada da fare. 
Guardate questo documentario, davvero, dedicate un'ora e mezza a un punto di vista che non sia il vostro, non potrà farvi che bene.
https://youtu.be/ysbX6JUlaEc 

E, a proposito di bambini che osservano il mondo, io ho trascorso metà della mia infanzia sul divano di Stefania. Chi era Stefania? La parrucchiera di mia madre. A quei tempi non si prendevano appuntamenti, si arrivava e ci si metteva in attesa. E così tra l'attesa, la tinta e il taglio, io ho trascorso numerosissimi sabati pomeriggio della mia età dell'oro seduta sul divano in velluto del negozio di Stefania. Ore passate a leggere, prima i vari topolino, poi, finiti quelli, tutti i giornaletti di gossip dell'epoca. Insomma sono cresciuta a botte di Diana, Carolina e Sarah Ferguson. Crescendo, poi, i gusti si sono un po' raffinati e alla passione per il gossip reale si è sostituita quella per la storia delle casate reali, Windsor in testa. Tutto questo per dire cosa? Per dire che, se vi è preso un colpo di fronte allo spettacolare diadema di Eugenie, se aspettate con ansia la prossima stagione di The Crown, se non vi siete perso uno dei film dedicati ad Elisabetta I o a Maria Stuarda – piangendo per la Scozia ma sognando di essere Elisabetta–, allora seguite su Facebook, ma soprattutto su Instagram, Marina Minelli, esperta di Royal, storica e scrittrice che parla del passato e del presente delle casate, oltre che della storia di tiare, spille e brillocchi grandi come pagnotte!
https://www.facebook.com/MarinaMinelliroyalblogger/
https://www.instagram.com/marina_minelli_/

Ma non avevamo detto che è estate? Sì, e quindi bisogna godere anche dell'aria fresca e, a tal proposito, di cose da suggerire in tutta la penisola ce ne sarebbero a bizzeffe, e per questa volta ho scelto Arte Sella, una grande esposizione di arte contemporanea all'aperto, nei boschi e sui prati della Val di Sella presso Borgo Valsugana, in Trentino. Un luogo magico che riunisce la magnificenza della natura con il genio creativo dell'uomo. Aperto tutti i giorni dalle alle 10 alle 19. Tutte le informazioni le trovate sul sito http://www.artesella.it/it/.

Sono giunta alla fine, e ho deciso di chiudere i consigli di questo mese con uno che riguarda la mia città e i mie amici. In particolare due miei amici che vivono di teatro e al teatro hanno dato e danno tantissimo ogni giorno. Sono Mauro Stante e Franco Abba, direttori, proprietari, padri del magico Piccolo Teatro Comico di via Mombarcaro 99/B a Torino. C'è una bella notizia: il Piccolo Teatro finalmente riapre, sono stati mesi difficili, non fatevi trovare impreparati, tornate ad occuparne le sedioline e a razziarne il buffet! Domani, venerdì, ci saranno i Mammuth, mentre sabato il Quartetto C'Era con Stefano Gorno.
https://www.facebook.com/piccoloteatrocomico/ 
https://www.facebook.com/events/599414034023341/
https://www.facebook.com/events/369627677573548/

Torna l'attesissimo (lo stavate attendendo tantissimo, nevvero?) appuntamento mensile con i miei consigli su cosa fare e vedere. E, per questa volta, anche sentire.

Cominciamo col botto, con il canale di YouTube di David Lynch. Sì, proprio quel David Lynch. Il regista. Il genio. Il visionario.
E che si è inventato il nostro pazzo pazzo David? I Weather Report. Le previsioni del tempo. Fatte da quello che sembra quasi un bunker, commentando nuvole e temperature.
"Diane, undici e trenta di mattina del 24 febbraio. Sono quasi arrivato a Twin Peaks, cinque miglia a sud della frontiera canadese, due miglia ad ovest dei confini dello stato. Non avevo mai visto tanti alberi in tutta la mia vita. Come direbbe W. C. Fields, è meglio stare qui che a Philadelphia. Temperatura 12°, cielo leggermente nuvoloso. Il meteorologo ha previsto pioggia. Se si potesse guadagnare tutti quei soldi per sbagliare il 60% delle volte sarebbe un bel lavorare", diceva all'inizio di Twin Peaks l'agente Cooper.
Tutto torna, pazzo pazzo David.
https://www.youtube.com/channel/UCDLD_zxiuyh1IMasq9nbjrA.

Mi avete seguito quando ho parlato del Salone del Libro qui, qui, qui e pure qui? No? Certo che, ogni tanto, potreste pure darmela una soddisfazione!
Comunque, sul sito ufficiale del Salone sono disponibili tutti gli incontri di questa specialissima edizione streaming appena trascorsa. Andate a curiosare e divertitevi!
https://www.salonelibro.it/ita/salto-extra-replay.
http://www.radiocole.it/2020/05/pancrazia-al-salone-si-comincia.html.
http://www.radiocole.it/2020/05/pancrazia-al-salone-il-principe-tigre.html.
http://www.radiocole.it/2020/05/pancrazia-al-salone-lautore-invisibile.html.
http://www.radiocole.it/2020/05/pancrazia-al-salone-il-gran-finale.html.

Vi piace il cinema? Ogni domenica pomeriggio sulla pagina de Il Morandazzo c'è un appuntamento imperdibile: Il buono, il brutto il cattivo. Alle 17, Massimo Pica (il Morandazzo) e Federico Basso parlano di film belli (il buono), brutti (il brutto, of course) e imperdibili (il cattivo!). Tanto cinema e parecchia simpatia. Sarò anche di parte, essendo strettamente imparentata con il Morandazzo, ma per me questo è diventato un appuntamento irrinunciabile.
https://www.facebook.com/ilmorandazzo/.

Da qualche mese ho una nuova passione: i podcast. Un mezzo di comunicazione e diffusione della cultura che ho imparato ad amare e spero, presumibilmente dal prossimo autunno, anche ad utilizzare personalmente (spoiler!). Le proposte sono infinite ma il mio preferito per ora è Pilota, di Alice Alessandri, Alice Cucchetti e Andrea Di Lecce. Tutto dedicato alle serie tv. Una manna per quelli malati come me.
https://www.querty.it/show/pilota/.

E, come sempre, concludo con l'EVENTO dell'ANNO! Vabbè magari anche un po' meno. Più onestamente: il mio progetto dell'anno. Il Laboratorio Condiviso di Scrittura. Un esercizio ogni due settimane. Può partecipare chiunque. Si può partecipare quando si vuole e quante volte si vuole. È completamente, assolutamente, meravigliosamente gratuito. In questi giorni è in ballo l'undicesimo esercizio, scrivete, bella gente, scrivete!
http://www.radiocole.it/2020/06/undicesimo-esercizio-scrittura-tempo.html


Magari avete tutti il giardino o il terrazzo, e passerete questi giorni di festa a far grigliate. Io ve lo auguro. Ma, nel caso, siate messi come me e l'unica possibilità di prendere un poco d'aria siano due balconcini e lo spartitraffico dove fate pisciare il cane, eccovi qualche appuntamento speciale per rendere ancora più speciali questi giorni surreali.

Oggi, dalle ore 14 (ora di Londra), quindi le 15 da noi, potrete vedere online la prima inglese del musical Pride and Prejudice, Orgoglio e Pregiudizio. Direttamente dal vostro divano come a Londra. Preparate le crinoline che ora Mr Darcy canta pure!
https://www.facebook.com/whatsonstage.

Domenica, alle 17, Casa Fools offre un varietà teatrale via Streaming. Cos'è Casa Fools? (Ve ne parlai qui >> www.torinoggi.it/) Una realtà teatrale torinese che abbina alla professionalità, tanto cuore e altrettanto cervello. Una coscienza civile, la voglia di coinvolgere il territorio e, ora, anche la rete. Perché con la quarantena siamo tutti a casa nostra ma apparteniamo a un'unica grande realtà.  Mettetevi la sveglia alle 16:50 e a Pasqua andate a Teatro!
https://www.facebook.com/casafools/.

Lunedì, o oggi, o domani, o qualsiasi altro giorno della settimana, vi consiglio di vedere una nuova serie su Netflix. Non temete non si tratta di 30 episodi a stagione per 20 stagioni ma di una stagione sola e di quattro episodi. La narrazione, romanzata, di una fuga reale da New York a Berlino: Unorthodox.
Siamo ai giorni nostri e un'ebrea ortodossa, di una comunità americana, scappa da una realtà oppressiva per cercare la propria libertà in Germania.
Strano delle volte il destino, imprevedibili  i percorsi della storia. Da luogo di origine di uno dei più grandi mali di sempre, la capitale tedesca è diventata da anni melting pot e spazio dove esprimere il proprio essere senza giudizio. Luogo ideale per un'ebrea in fuga. Chi l'avrebbe mai detto.
Con Unorthodox conoscerete il mondo misterioso e a tratti inquietante della comunità chassidica e vedrete parecchi scorci di Berlino. Che ne vale sempre la pena!

Buone feste, buona quarantena, teniamo la mente sveglia e i cuori aperti!








Come avrete già capito il 2020, per Radio Cole, sarà l'anno del Laboratorio Condiviso, ma non di solo laboratorio si vive e così, presa da incoercibile smania propositiva, ho deciso di inaugurare una nuova rubrica. Mensile. Il titolo? Ovviamente: Pancrazia Consiglia.

E no, non si tratta di una posta del cuore in cui voi mi scrivete i vostri tristi problemi ed io, dall'alto della mia esperienza, vi sciorino i miei preziosissimi consigli. No, non si tratta di questo, anche se a scriverla ora mi sembra un'idea bellissima! Ma no, dicevo, si tratta di altro: una volta al mese vi suggerirò cose da fare, vedere, leggere. Del resto, è ciò in cui consiste gran parte del mio lavoro, quindi perché non farlo anche qua?
Il periodo però è, come ben sapete, uno dei più delicati, quindi per questo giro salto a piè pari teatri, cabaret, cinema e musei, sperando ardentemente che possano tornare a pieno regime il prima possibile. Per questo mese, intanto, mi concentro su tutto ciò di cui potete godere da casetta vostra, dal vostro soggiorno virusfree.

Iniziamo con un libro: Il Dizionario che cura le parole. Da leggere, consultare e conservare gelosamente. Il primo volume di una serie che progetta di andare dalla A alla Z, per dare nuova vita a parole importanti come "resistenza" e "coraggio". Per saperne di più ecco il mio articolo pubblicato su TorinOggi.

Sempre di lettura tratta il secondo consiglio ma, in questo caso, non di una lettura da fare bensì da ascoltare. Luna's Torta, caffè libreria torinese, ha organizzato su Facebook una lettura online del Decamerone. Iniziata il 29 febbraio continuerà per 10 giorni. Dieci giorni durante i quali in oltre 100, tra operatori culturali, artisti, librai, gestori di locali, semplici fruitori provenienti da tutta Italia, leggeranno in video, un pezzo per uno, tutta le novelle del Boccaccio. Qui il link alla pagina dell'evento.

Infine, per trascorrere questi giorni virali e piovosi, potete anche scegliere di spiaggiarvi sul divano, accendere la tv e godervi tutti i film dello Studio Ghibli finalmente disponibili su Netflix. Sono sette i titoli tra cui  è possibile scegliere da ieri (primo marzo): Nausicaä della Valle del vento, Principessa Mononoke, I miei vicini Yamada, La città incantata, La ricompensa del gatto Arrietty, Il mondo segreto sotto il pavimento e La storia della Principessa Splendente.
Non avete l'abbonamento a Netflix? Tranquilli, potete usufruire della prova gratuita, basta registrarsi su questo sito. No, Netflix non mi paga per questo spottone: io sono una blogger poveraccia e lui è Netflix, perché mai LUI (il signor N) dovrebbe pagare ME?

Questi sono i miei consigli, voi ne avete altri da aggiungere?

Che avete fatto voi domenica notte?
Io mi sono schiantata dal freddo per vedere all'aperto, su un maxi schermo, in mezzo a una folla di squilibrati a me pari, la prima puntata della sesta stagione del Trono di Spade. E ora, al netto degli spoiler che non si possono fare, ve la riassumo.

C'è lui, quello, che boh, forse, e chi lo sa?
C'è lei che, una cosa doveva fare, e finalmente la fa (*)!
C'è quell'altra in galera che, quasi quasi, ce l'eravamo dimenticata.
Ci sono quelli che sono partiti a cercare quella, che il futuro non promette niente di buono.
Ci sono quelle che, secondo me, i parenti non le invitano più per Natale.
C'è la traumatizzata che mi è diventata un agnellino depresso.
C'è la menomata che le tocca reimparare tutto da capo.
E poi c'è la cougar che invece è una granny, e deve averci una crema anti-età che fa miracoli, signora mia.

Ah! E ci sono pure io che ho tenuto botta, e ne sono taaaaanto orgogliosa. Ma magari la prossima puntata me la vedo al chiuso, eh.

(*) CM dixit.
Culo rinsecchito Jeoffrey, finalmente defunto, è stato sostituito dal giovane fratello: orsetto del cuore  Tommen. Uno così tenero, ma così tenero che ti pare già di vederlo mentre gli altri personaggi, tutti più scaltri e manipolatori, ne mangiano la carne cicciotta per poi, metaforicamente e non, buttarne le ossa ai cani. "Scappa da quel manicomio, scappa!" ti verrebbe da urlargli. "Zompa sul tuo miniponi e fuggi in un'altra saga, il Trono di Spade non fa per te, dai retta a zia Pancrazia!"

Cersei, assetata di potere e ormai completamente inacidita, ha la bella pensata di appoggiare gli Immacolati. Pazzi bacchettoni che vestono come frati e agiscono come l'inquisizione spagnola. Zuzzurelloni che avrebbero da ridire pure sulla condotta morale di un eremita tibetano. Del resto, se hai un armadio così pieno di scheletri che non ti ci stanno più i vestiti, se hai riempito di corna il tuo defunto marito che manco una cesta di lumache, e se hai un'incestuosa relazione duratura col tuo caro fratellino, quale idea migliore se non quella di dar man forte a una setta religiosa composta da un gruppo d'invasati? Sicuramente costoro saranno sempre dalla tua parte, cara Cersei. Sicuramente non ti si rivolteranno contro alla prima occasione. No no. Questa svolta della trama non è mica telefonatissima, affatto.

Tyrion, folletto in fuga, raggiunge e offre i propri servigi di diplomatico-amministratore-affabulatore alla bionda Daenerys. Ella, tra l'altro, ne ha proprio un gran bisogno dato che, come regnante, non ne fa mai una giusta e, pur mossa dalle migliori intenzioni, riesce sempre nell'impresa di scontentare tutti. Il primo incontro tra il Nano e La Ballerina è un momento epico per gli amanti della serie: due tra i personaggi più amati di tutto il cucuzzaro condividono finalmente la medesima scena. E... e sono alti uguali. CoscettaCorta Daenerys.

A tal proposito, DitoCorto riporta Sansa a Grande Inverno, e poi se ne va mollandola in mezzo ai Bolton, famiglia di pazzi sadici che, nel frattempo, ha preso il controllo del Nord. E niente, la rossa Stark vince anche per quest'anno il titolo di "personaggio più sfigato di tutte le serie di tutti tempi." DitoCorto quello di stronzo macchinatore.

Sopra, sotto, e tutto attorno alla Barriera è un gran casino. I Non Morti sono sempre più numerosi e cattivi. I Bruti guerreggiano, i guardiani della Notte rispondono. C'è chi viene giustiziato, c'è chi viene tradito, e c'è chi vince il premio come miglior padre dell'anno. Che ti venisse un colpo, Stannis Baratheon dei miei stivali! Ma che mi dite? Gli viene sul serio? Anzi, meglio, glielo fanno venire? Evviva!

Jon Snow parrebbe defungere  tra lo scompiglio e la disperazione degli spettatori più affezionati. L'uso del condizionale è d'obbligo dato che in rete si sono susseguite tutta una serie di teorie che lascerebbero la porta aperta alla risurrezione. Io non mi sorprendo più di nulla, staremo a vedere!

Chiudo con una tra le mie preferite: Arya Stark. La giovine arriva finalmente a Bravoos dove si diletta a passare lo scopettone, lavare i cadaveri, vendere ostriche e ucciderei pedofili. Per quest'ultima azione viene punita e resa cieca, perché Il Trono di Spade è un mondo parallelo con delle regole morali tutte proprie. Un po' come il Vaticano.

Io con i riassunti ho finito, la sesta stagione ci attende. Buona visione!
Astute macchinazioni, viscidi tradimenti, spietati delitti. Insomma, tutto procede come sempre. 
Ma il momento epico della stagione ce lo ricordiamo tutti, no?

UAHUAHUAHUAHUAHUAHUAHUAHUAHUAH
UAHUAHUAHUAHUAHUAHUAHUAHUAHUAH
UAHUAHUAHUAHUAHUAHUAHUAHUAHUAH

Scusate, mentre io cerco di ridarmi un contegno, voi proseguite con la lettura...
Il livello di sadismo presente nella saga è pari solo a quello di George R. R. Martin che, possiamo affermare con un certo grado di sicurezza, se non si fosse dato alla scrittura avrebbe percorso la strada dell'omicidio impunito.

Ci è andata bene, non lamentiamoci, e continuiamo con il ripasso ...
Le lancette corrono e la sesta stagione si avvicina.
Non avete più memoria di cosa accadde nella seconda?
E io che ci sto a fare?

Cattiveria, magia nera, fratricidi, mani mozzate e altre amenità.
Il Trono di Spade continua a raccontarci le peggio nefandezze. Astenersi stomaci deboli e anime candide.

Continua...
Vi rendete conto? No, dico, vi rendete conto?
Fra poco, anzi pochissimo, nani draghi e ballerine riprenderanno possesso di schermi, bacheche facebook, e notti tormentate. Il 24 aprile negli Stati Uniti ed il 2 maggio in Italia comincerà la sesta stagione del Trono di Spade.
Siete pronti? Vi ricordate tutto ciò che è accaduto nelle puntate precedenti? No? Perfetto, siete proprio nel posto giusto. Entrate in classe, sceglietevi il compagnuccio di banco preferito e rileggete con attenzione i riassunti delle stagioni passate.

Oggi il programma prevede: metalupi, re grassoni e traumi da perdita prematura di protagonisti.

Continua...

Ed eccoci arrivati all'ultimo bignami.
Quello della Quarta Stagione, caratterizzata da sangue che scorre, teste che esplodono, e amene crudeltà di vario tipo. Una stagione splatter che più splatter non si può.

Al Nord si guerreggia. I Bruti hanno quasi la meglio sui Corvi. Ma poi arriva l'esercito di Stannis Baratheon e non c'è più storia: mazzate per tutti!
Ad Est, Daenerys Targaryen inizia a far fatica a mantenere il controllo dei suoi draghi e delle popolazioni che ha liberato dalla schiavitù. A quanto pare non bastano una chioma platinata e dei comizi coinvolgenti per governare. E' finita la campagna elettorale, bella!

Ma l'evento più importante di tutta la stagione è uno ed uno soltanto: re Joffrey muore! Ucciso. Avvelenato. Muore male tra atroci sofferenze. Ed era pure ora!
Del regicidio viene accusato lo zio Tyrion che, ovviamente, è innocente, ma altrettanto ovviamente viene condannato. Soprattutto per colpa della sorella Cersei. Bella, algida, affascinante ma proprio stronza. Ho cercato un sinonimo più elegante ma, non c'è nulla da fare, nel caso specifico mai scurrile aggettivazione fu così calzante.
Tyrion, comunque, riesce a salvare la pellaccia e a scappare da Approdo del Re, grazie all'aiuto del fratello Jaime e del consigliere Varys. Chi? Quello degli uccelletti. Ah!
Prima di scappare, però, il Folletto trucida quella traditrice zoccola della sua ex, e quel manovratore senza scrupoli di suo padre. Questi viene trafitto da più frecce mentre siede sul water. Una scena impietosa. Una morte poco dignitosa. Un capolavoro.

Ma, se non è stato Tyron ad uccidere il nobile culo rinsecchito, chi è stato?
E' presto detto: il buffone di corte, manovrato da DitoCorto, che si era messo d'accordo con la nonna di Margaery. L'adorabile vecchietta non gradiva che la nipote passasse la sua vita accanto a quel pirla crudele di Joffrey e così, tra una passeggiata in giardino e l'altra, ha commissionato un regicidio. Amore di nonna!

A proposito di DitoCorto, al secolo Petyr Baelish, in questa stagione emergono tutti i suoi intrallazzi e maneggi. In pratica è colpevole di tutto. Se non fosse stato per lui Eddard Stark sarebbe ancora vivo, Joffrey non sarebbe mai salito al trono, e i sette regni sarebbero in pace.
Insomma, lo dobbiamo ringraziare, DitoCorto è il vero deus ex machina, grazie a cui guardiamo Il trono di Spade e non le repliche di cascina Vianello.
Chi siede sul trono? Ancora lui: "culetto rinsecchito Jeoffrey"
Sempre più odioso e sempre più sadico.
Ora però non è più fidanzato con Sansa Stark ma con Margaery Tyrell. Chi? La vedova dello zio Renly Baratheon, quello ucciso da un sortilegio della stregona.
Passare da un pretendente al trono a uno che il trono lo occupa già è un netto miglioramento per l'astuta Margaery. Lei è l'imperatrice assoluta delle scalatrici sociali. E' scaltra e determinata. Porta in dote ricchezze e seduce lo stolto Jeoffrey assecondando le di lui perversioni con atteggiamenti del tipo "Raccontami ancora com'è morto quel tizio là...brrrrrrr... ho un brivido lungo la schiena", "Descrivimi come si scuoia un cervo...aaaaaaahhhh... quanto sei maschio", oppure "Dimmi dei bei tempi andati in cui i draghi bruciavano intere fortezze...ooohhhhh... sono tutta un fuoco"

E, a proposito di draghi, Daenerys Targaryen passa da una città all'altra liberando schiavi, arrostendo padroni e facendosi amare devotamente da folle in deliquio. Platinata e carismatica come poche, Daenerys è la regina dei discorsi motivazionali, un po' Al Pacino in "Ogni maledetta domenica" e un po' Evita Peron.

Rob Stark e la di lui madre tornano dal signorotto che avevano fatto tanto arrabbiare la scorsa stagione. Loro sono pieni di buone intenzioni e sorrisi rassicuranti. Lui di rancore. E, infatti, prima finge di perdonarli e poi, in combutta con i Lannister, massacra tutti durante un banchetto nuziale. A sto vecchio mancano proprio le basi delle buone maniere: non s'invita uno a cena per poi tagliargli la gola. Magari non gli offri il caffè oppure al momento del conto ti dilegui. Ma non tagli la gola a lui, la moglie, la madre e tutti i suoi amichetti. Non si fa!

Sansa Stark viene data in moglie a Tyrion Lannister, il nano. Lei non è molto contenta e neanche lui a dire il vero, dato che è cotto perso della sua concubina. Ma i doveri di famiglia non si discutono. E poi tutto sommato, soprattutto a lei, sarebbe potuta andare anche peggio!

Arya Stark continua a viaggiare e scappare, scappare e viaggiare. E incappare nei propri parenti decapitati: quel che si dice essere sempre nel posto sbagliato nel momento sbagliatissimo.

Bran Stark viaggia verso nord, incontra un ragazzetto strano, e scopre di essere in grado di entrare nella testa degli animali e dei giganti poco brillanti.
"Sei un metamorfo", gli spiega il ragazzetto di cui scopra, che sembra esserne uno che ne sa un bel po'.
Il fratello minore, Rickon Stark, è sempre più inutile. Talmente tanto da venir liquidato con un "Vai a nasconderti in quel palazzo lì e scompari per sempre dalla storia"
"Ma io non posso lasciarti, sei mio fratello, ti devo proteggere" risponde il dolce virgulto.
"Ah ah che tenerezza. Lo faccio per il tuo bene... bah blah blah... ci si vede. Ciao ciao"

Infine, Then Greyjoy, il viscido traditore di casa Stark, viene catturato da un pazzo sadico. Che non ho ben capito chi sia, ma in pratica è il figlio illegittimo di uno degli alleati dei Lannister. Costui è così cattivo ma così cattivo che farebbe sembrare un morbido cucciolotto persino Joeffrey.
Prima tortura Then, poi finge di liberarlo, poi lo ricattura, poi lo ritortura, poi gli manda due prostitute, poi gli fa tagliare l'augello e poi, a sfregio, si mangia pure una salsiccia di maiale di fronte a lui. Capite la sottile ironia? Una salsiccia di maiale di fronte ad uno che è appena stato evirato. Sadico, crudele e pure con uno spiccato senso teatrale. Uno così è persino in grado di farti provar pena per l'insulso Greyjoy. Qualcuno abbatta  questo povero sfigato e facciamola finita!

Intanto possiamo farla finita con la terza stagione e dirigerci sicuri verso la quarta.
La quinta stagione è già cominciata, quindi è meglio essere sintetici ma efficaci.
Che accade durante la seconda? Si guerreggia. Si guerreggia un bel po'.

Ad occupare il trono di spade è il rinsecchito sederino di Joffrey Baratheon.

Salito al potere dopo la sospetta morte del padre, che poi non era neanche suo padre, il ragazzino si conferma una mezza sega. Un'odiosissima mezza sega. Sadico, spocchioso e pure vile. Un tiranno isterico che, al momento della battaglia, corre letteralmente a nascondersi sotto le gonne di mammà.
Sto ragazzetto non ha un pregio neanche a cercarglielo col lanternino. Anzi, a voler essere pignoli, considerando la notevole bellezza dei suoi genitori naturali, è pure alquanto bruttarello.

Sono in molti coloro che vorrebbero detronizzare questo inutile figuro.
In primo luogo i suoi due zii, Stannis e Renly, fratelli del padre defunto. Che tanto lo sanno che non è davvero loro nipote. Questi potrebbero allearsi e marciare sulla capitale, facendo il regale sedere di cui sopra a strisce. Ma sarebbe troppo facile e quindi si fanno prima la guerra tra loro.
Stannis è un grande condottiero ma è carismatico quanto un asparago. Per acquistare onore e gloria pensa bene di allearsi con una stregona-sacerdotessa-manipolatrice-WannaMarchigliefanapippa. Lui perde la testa, ammettendo che mai ne abbia avuta una, copula e segue passo passo tutto ciò che gli dice di fare lei. L'effetto è quello di assistere alle imprese di uno zerbino strafatto.
Renly è decisamente più simpatico ma militarmente meno capace e, comunque, la sacerdotessa lo uccide con un sortilegio e quindi "ciao ciao".

Dal Nord scende Robb Stark: per vendicare l'uccisione del padre, riprendersi le sorelle in ostaggio nella capitale e, già che c'è, cercare di diventare re di tutto il cucuzzaro. Tra una battaglia e l'altra fa in tempo a sposare una sexi-crocerossina e mettersi contro un signorotto vecchio, puzzone e sicuramente molto vendicativo.
Il ragazzo è in gamba ma, se solo evitasse di phonarsi i capelli come mia zia Peppina, sarebbe anche meglio!

Il tempo stringe e quindi ve la faccio breve.
La stagione si chiude con Tyrion Lannister, il nano, che dimostra intelligenza e ardimento. Furbo e di buon cuore, non può che star sulle balle a tutta la sua famiglia che infatti tenta di farlo fuori.
Jamie Lannister viene catturato, chiuso in una gabbia, liberato, scortato, e ricatturato.
Nonno Lannister fa il suo ingresso nella storia alla grande. E' un vecchiaccio fetente ma, perdonate il francesismo, ha le palle che gli fumano. Se mai sentissi la necessità di conquistare un regno o di salvarmi da un assedio il suo sarebbe il primo numero che farei.
Ci sono poi i piccoli di casa Stark: i fratelli che scappano verso il nord; la sorella più in gamba che scappa a casaccio; e la più bella che continua ad essere la vittima predestinata degli scherzi crudeli e perversi del sorcio malefico dal sedere rinsecchito. Praticamente la versione fantasy di un'infelice cotta delle medie.

Ah, quasi dimenticavo, ci sarebbero anche: Jon Snow oltre la barriera; il traditore degli Stark di cui non ricordo neanche il nome, ma è talmente meschino che non merita che io lo cerchi su google; e la platinata madre dei draghi che cammina, scappa, scappa e cammina.
Robetta. Li rivedremo tutti alla prossima stagione.
Lo confesso.
Fino a pochi giorni fa non ne avevo mai visto neanche una puntata. Poi ho avuto una casuale iniziazione e, da quel momento, la mia vita non è stata più la stessa. 
La prossima settimana inizierà la quinta stagione ed io, mentre arranco nel recupero disperato degli episodi mancanti, ho deciso di dare un'utilità a questa nuova morbosa ossessione: scrivere degli arguti riassunti! Lo faccio per voi, adorabili disadattati tra i miei numerosi lettori, che sapete ancora poco o nulla circa Il Trono di Spade. Quando inizierà la quinta stagione, sulle bacheche di facebook di tutti, anche sulle vostre, si scatenerà l'inferno. Commenti, citazioni, lotte fratricide. L'unico modo che avrete per difendervi sarà conoscere il nemico, millantare una passione che non possedete, ammantare di menzogna un finto interessamento. 

Che siate neofiti come me o vecchi metalupi esperti, queste sono le cose più importanti da ricordare della prima stagione.
Ci sono 7 regni e 3 famiglie. In realtà le famiglie sono molte di più ma, diciamo la verità, le uniche di cui freghi qualcosa a qualcuno sono solo: gli Stark, i Lannister e i Targaryen.
Gli Stark sono i buoni. Moraccioni dal cuore nobile e l'animo virtuoso. Vivono al Nord e indossano sciccosissimi cappottoni con colli di pelliccia.
I Lannister sono i cattivi dediti ai complotti. Biondi, belli e perversi. Se l'inviti a casa tua, come minimo, ti buttano giù un figlio dalla torre.
I Targaryen sono gli esiliati che vorrebbero riprendere il potere perso. Sono biondissimi, pure più dei Lannister, e sono rimasti solo in due. Fratello e sorella. Viserys e Daenerys. Unici superstiti della stirpe nelle cui vene scorre il sangue del Drago. Lui è vile ed arrogante. Lei bella e dolce. Lui ha bisogno di un esercito per riprendere il trono e quindi vende lei al capo di un'orda di barbari. Quando si dice l'amore fraterno!

Il re dei 7 regni è Robert Baratheon.
E' molto amico di Ned (Eddard) Stark, capofamiglia dei moraccioni, ed è sposato con una Lannister.

L'amicizia con il nobile Stark lo porta a nominare quest'ultimo Primo Cavaliere:
"Eddai Ned vieni nella capitale con me"
"Ma no grazie, io vorrei restare al Nord con la mia famiglia"
"Edddai"
"Ennno"
"Edddai"
"Ennno"
"Edddai che potrà mai succedere?"
"Masssì, hai ragione, accetto!"

Il matrimonio con Cersei Lannister, invece, lo porta all'infelicità e alla tomba. La loro è quella che si dice un'unione riuscita. Lui beve e va con tutto ciò che cammina, seminando una quantità imbarazzante di figli illegittimi. Lei lo cornifica col suo fratello gemello. No, non il gemello di lui. Il gemello di lei. Orrore! In pratica, tutti i figli legittimi del re non sono figli suoi ma della moglie e del cognato. E tutti gli illegittimi, nelle cui vene però scorre sangue reale, fanno la vita degli straccioni in giro per la capitale.

E, a proposito di sangue, in questa serie ne scorre a fiumi. Lo svantaggio è che non ci si può mai affezionare troppo a nessuno. Il vantaggio è che si può sempre sperare nella morte del personaggio fastidioso di turno. I primi dieci episodi hanno visto la prematura e indegna dipartita di Re Robert, abbattuto da un cinghiale persino più grasso di lui. Il sovrano era a caccia, ubriaco. Non ci sono prove  al riguardo, ma lo sappiamo tutti che la moglie non è innocente. Quella non lo è mai.
Poi è stata la volta di Eddard Stark, decapitato di fronte alle figlie e a una folla in visibilio. Accusa: tradimento della corona. Avrebbe tramato per succedere al trono dell'amico. Ovviamente era innocente. Avrebbe solo gradito che sul trono ci salisse un erede legittimo e non quel sorcio biondo di Joffrey Lannister. Che oltre ad essere odioso è, come già detto in precedenza, figlio dei gemelli e non del defunto Re Robert. Ma si sa che, da che mondo e mondo, in questioni di trono, figli veri, figli presunti, eredi, e robe di questo tipo sarebbe sempre buona norma farsi i fattacci propri. Che ci si mette un secondo a pestare un merdone enorme e ancora meno ad essere venduti al miglior offerente.
Sono sempre i migliori quelli che se ne vanno
Gli altri due morti eccellenti della prima stagione appartengono al giro dei Targaryen. Uno è Viserys, quello odioso, violento e meschino. E' durato poche puntate ma sono state persino troppe! L'altro è il marito barbaro e selvaggio di Daenerys. Che era pure barbaro ma parecchio figo e, dopo un'iniziale incomprensione, persino gentile ed innamorato. Io, che sono una donna sensibile, ne piangerò a lungo la perdita.

Insomma, si era partiti con sette regni più o meno in pace ma dopo dieci puntate si registrano: morti viventi a Nord, guerra incipiente a Sud, ragazzini sadici incoronati e, quasi dimenticavo, la nascita di tre draghi.

Regola numero uno della prima stagione? Se sei un re devi essere pazzo, alcolizzato o sadico. Altrimenti che regni a fare? Viva la Repubblica!

NdA: non ci avete capito nulla? Appiccicatevi con lo sputo queste quattro nozioni e sperate comunque che bastino.
Guardare 1992 è come guardare un incidente che sta per verificarsi. Al rallentatore.
Un po' come essere a lato della strada mentre una macchina scivola sul ghiaccio e si dirige senza controllo verso un semaforo, un'altra auto, un ciclista, un passeggino. Un burrone.
Sei uno spettatore, sai come andrà a finire ma non puoi fare niente, neanche coprirti gli occhi.

Guardare 1992 è guardare quell'Italia con la consapevolezza del poi. Quell'Italia che non stava rinascendo dalle ceneri di un passato corrotto, come allora credevamo. Ma che, approssimativamente ripulita, correva ad inzozzarsi ancora di più. Un cormorano che tornava a tuffarsi soddisfatto nelle acque piene di petrolio. Sempre più a largo. Sempre più a fondo.
L'Italia della crisi economica, della televisione, della manipolazione, della Lega, dell'ignoranza, dello squallore, della donna che viene venduta e che si vende un tanto al kg. L'Italia che stava diventando appieno ciò che è ancora adesso. In questo momento. Ora.

Guardare 1992 è guardare l'inizio della fine. Impotenti. Inebetiti. Dolorosamente consapevoli di non essere passanti ma passeggeri. Noi eravamo dentro l'auto allora. Noi ci siamo ancora.
Post più vecchi Home page

La mia vetrina Amazon

La mia vetrina Amazon
Dai un'occhiata ai miei consigli di lettura e scrittura...

Social

Jane Pancrazia Cole

Jane Pancrazia Cole
Chi sono e cosa faccio? Clicca per leggere la pagina Wikipedia che non avrò mai...

POPULAR POSTS

  • Il Viaggio dell'Eroe: La Chiamata all'Avventura
  • La nuova 500
  • In fondo l'avevate già capito, no?

Categories

IlMioProgetto chiacchiere libri Racconti viaggi cinema Torino RadioCole attualità musica televisione società DiarioRacconti sport Nella Rete blogosfera Laboratorio Condiviso teatro citazioni microracconti FacceDaPalco arte Un marito per caso e per disgrazia Erasmus scrittura creativa HumansTorino Peanuts cabaret Rugby meme ImprovvisazioneTeatrale PrincipeV lavoro poesia OffStage articolo sponsorizzato Pancrazia Consiglia pubblicità twitter PancraziaChi? TronoDiSpade articolo Adelina Harry Potter Podcast premi tennis graficamente PancraziaInBerlin materiale di scarto DaFacebookAlBlog Pancrazia and the City Roma True Colors DonnePensanti EnglishVersion favole laboratorio scrittura sogni CucinaCole IlRitorno chiavi di ricerca dasegnalare help 2.0 video Le piccole cose belle Mafalda Rossana R. cucina kotiomkin live viaggio dell'eroe blog candy da segnalare metropolitana satira
Powered by Blogger.

Blog Archive

  • ▼  2023 (17)
    • ▼  marzo (5)
      • Il Viaggio dell'Eroe: La Chiamata all'Avventura
      • Il Meraviglioso Mago di Oz: Curiosità
      • Creatività porta creatività
      • I mei primi libri
      • Emma strada: un racconto
    • ►  febbraio (6)
    • ►  gennaio (6)
  • ►  2022 (57)
    • ►  dicembre (3)
    • ►  novembre (5)
    • ►  ottobre (10)
    • ►  settembre (5)
    • ►  agosto (3)
    • ►  luglio (6)
    • ►  giugno (6)
    • ►  maggio (9)
    • ►  aprile (3)
    • ►  marzo (1)
    • ►  febbraio (3)
    • ►  gennaio (3)
  • ►  2021 (20)
    • ►  dicembre (3)
    • ►  novembre (1)
    • ►  settembre (1)
    • ►  agosto (6)
    • ►  aprile (2)
    • ►  marzo (2)
    • ►  febbraio (2)
    • ►  gennaio (3)
  • ►  2020 (84)
    • ►  dicembre (6)
    • ►  novembre (6)
    • ►  ottobre (6)
    • ►  settembre (6)
    • ►  agosto (6)
    • ►  luglio (10)
    • ►  giugno (9)
    • ►  maggio (11)
    • ►  aprile (8)
    • ►  marzo (8)
    • ►  febbraio (4)
    • ►  gennaio (4)
  • ►  2019 (6)
    • ►  dicembre (1)
    • ►  agosto (1)
    • ►  luglio (2)
    • ►  febbraio (1)
    • ►  gennaio (1)
  • ►  2018 (37)
    • ►  dicembre (1)
    • ►  novembre (5)
    • ►  ottobre (3)
    • ►  settembre (7)
    • ►  agosto (3)
    • ►  luglio (2)
    • ►  maggio (1)
    • ►  aprile (7)
    • ►  marzo (8)
  • ►  2017 (23)
    • ►  settembre (2)
    • ►  maggio (2)
    • ►  aprile (4)
    • ►  marzo (8)
    • ►  febbraio (6)
    • ►  gennaio (1)
  • ►  2016 (20)
    • ►  settembre (2)
    • ►  giugno (2)
    • ►  maggio (1)
    • ►  aprile (7)
    • ►  marzo (2)
    • ►  febbraio (1)
    • ►  gennaio (5)
  • ►  2015 (78)
    • ►  dicembre (1)
    • ►  ottobre (4)
    • ►  settembre (4)
    • ►  agosto (8)
    • ►  luglio (6)
    • ►  giugno (7)
    • ►  maggio (6)
    • ►  aprile (6)
    • ►  marzo (11)
    • ►  febbraio (11)
    • ►  gennaio (14)
  • ►  2014 (242)
    • ►  dicembre (17)
    • ►  novembre (8)
    • ►  ottobre (8)
    • ►  settembre (10)
    • ►  agosto (7)
    • ►  luglio (18)
    • ►  giugno (18)
    • ►  maggio (19)
    • ►  aprile (23)
    • ►  marzo (40)
    • ►  febbraio (38)
    • ►  gennaio (36)
  • ►  2013 (353)
    • ►  dicembre (40)
    • ►  novembre (37)
    • ►  ottobre (48)
    • ►  settembre (33)
    • ►  agosto (35)
    • ►  luglio (39)
    • ►  giugno (35)
    • ►  maggio (40)
    • ►  aprile (23)
    • ►  marzo (8)
    • ►  febbraio (10)
    • ►  gennaio (5)
  • ►  2012 (126)
    • ►  dicembre (10)
    • ►  novembre (9)
    • ►  ottobre (12)
    • ►  settembre (13)
    • ►  agosto (19)
    • ►  luglio (10)
    • ►  giugno (10)
    • ►  maggio (7)
    • ►  aprile (6)
    • ►  marzo (10)
    • ►  febbraio (10)
    • ►  gennaio (10)
  • ►  2011 (95)
    • ►  dicembre (18)
    • ►  novembre (6)
    • ►  ottobre (4)
    • ►  settembre (9)
    • ►  agosto (5)
    • ►  luglio (10)
    • ►  giugno (12)
    • ►  maggio (4)
    • ►  aprile (7)
    • ►  marzo (9)
    • ►  febbraio (4)
    • ►  gennaio (7)
  • ►  2010 (97)
    • ►  dicembre (9)
    • ►  novembre (6)
    • ►  ottobre (2)
    • ►  settembre (7)
    • ►  agosto (7)
    • ►  luglio (16)
    • ►  giugno (10)
    • ►  maggio (8)
    • ►  aprile (9)
    • ►  marzo (9)
    • ►  febbraio (6)
    • ►  gennaio (8)
  • ►  2009 (61)
    • ►  dicembre (4)
    • ►  novembre (5)
    • ►  ottobre (10)
    • ►  settembre (8)
    • ►  agosto (3)
    • ►  luglio (5)
    • ►  giugno (2)
    • ►  maggio (4)
    • ►  aprile (6)
    • ►  marzo (5)
    • ►  febbraio (4)
    • ►  gennaio (5)
  • ►  2008 (76)
    • ►  dicembre (3)
    • ►  novembre (5)
    • ►  ottobre (8)
    • ►  settembre (5)
    • ►  agosto (5)
    • ►  luglio (6)
    • ►  giugno (6)
    • ►  maggio (11)
    • ►  aprile (12)
    • ►  marzo (8)
    • ►  febbraio (5)
    • ►  gennaio (2)
  • ►  2007 (132)
    • ►  dicembre (2)
    • ►  settembre (18)
    • ►  agosto (11)
    • ►  luglio (33)
    • ►  giugno (13)
    • ►  maggio (13)
    • ►  aprile (16)
    • ►  marzo (26)

Copyright © Radio cole. Designed & Developed by OddThemes