Radio cole
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Io vorrei svegliarmi la mattina e trovare Yoda seduto al tavolo del soggiorno.

Vorrei fare colazione con lui, inzuppando pan di stelle nel cappuccino e spalmando nutella sul pan carré.
Vorrei iniziare ogni giornata specchiandomi in quella faccetta verde da tartaruga con le orecchie a punta.
Vorrei che, a scadenze regolari, m'illuminasse il cammino con qualche preziosa indicazione, qualcosa tipo "Molto da scrivere ancora tu hai", oppure "Una raccolta di racconti fare dovrai".

Insomma, io vorrei avere un maestro Jedi.
Voi no?

"Tutti scoprono, più o meno presto nella loro vita, che la felicità perfetta non è realizzabile, ma pochi si soffermano invece sulla considerazione opposta: che tale è anche una infelicità perfetta. I momenti che si oppongono alla realizzazione di entrambi i due stati-limite sono della stessa natura: conseguono dalla nostra condizione umana, che è nemica di ogni infinito."
(Se questo è un uomo, Primo Levi)
(1987)
Immagine tratta dal sito www.turismo.it
Quella sera, come ogni sera, l'IncontentabileLettore ordinò a Google di mostrargli qualcosa di nuovo da leggere.

Il motore di ricerca scandagliò la rete in lungo e in largo, ma tutti i webmaster e i blogger scappavano al suo arrivo, e si nascondevano temendo di subire le ire e l'insoddisfazione del perfido utente.
Google si stava rassegnando a dichiarare: "Nessun risultato trovato per i termini di ricerca", quando un nuovo inaspettato incontro, in un piccolo angolo della blogosfera, cambiò gli eventi.

Dovete sapere che quello stesso giorno una bellissima fanciulla, Pancrazàd, aveva aperto il proprio blog. Ella aveva una gran quantità di storie da raccontare. E anche leggende relative alle scuole elementari, l'Erasmus, gli ex fidanzati, e ancora, e ancora.
In realtà, la blogger non era del tutto sicura di saper scrivere, ma era certa di essere in grado di trasformare un evento banale in una grande avventura. L'aveva sempre fatto, fin da piccola. Codesto era forse il più prezioso tra i suoi doni.

Alla vista di Google Pancrazàd disse: "Perché Motore, Motore mio, ti vedo chino sotto il fardello dello sconforto? Sappi, o Motore, che le vere blogstar dicono -O tu che ti affliggi consolati! Niente dura: ogni commento svanisce, ogni flame si dimentica. La Rete dà, la Rete toglie.-"

Quando Google udì queste parole si sentì subito rinfrancato. E raccontò alla nuova blogger dell'IncontentabileLettore che ogni sera lo tormentava con le sue richieste irrealizzabili: racconti interessanti, post stimolanti, storie originali, e ancora, e ancora. Allora Pancrazàd gli disse: "Motore mio, presentami codesto utente e io lo affronterò con coraggio. Egli mi leggerà e mi amerà oppure, con il suo astio,  condannerà il mio blog all'eterno Under Construction"

Allora Google, ammirato da tanto ardore e felice di aver finalmente trovato qualcuno disposto a sacrificarsi, sollevò la scrivente fanciulla tra le proprie braccia e la recò in dono all'IncontentabileLettore.

"Risultato della ricerca: Radio Cole" apparve sullo schermo.
Ed il primo dei mille post cominciò ad essere letto.
E così ogni sera, un post alla volta, una sera alla volta.
E ancora, e ancora.

(NdA: questo era il millesimo)
Cavina è un autore che ama parlare di ciò che conosce. Lui ha frequentato l'ITIS e così ci parla di questo. Ce ne parla con personaggi tratteggiati da poche caratteristiche ma mai piatti. Ce ne parla con episodi forse non veri ma verosimili. Ce ne parla strappando più di un sorriso.

Ma Cavina non è solo questo. Non scrive solo di questo.
Quando pensi di aver inquadrato il genere, la storia, lo stile, lui aggiunge la poesia. Immagini che all'inizio appaiono solo ai bordi della pagina, cominciano a diffondersi a tradimento ad ogni riga.
E così tutto acquista un significato altro, anche la merda d'uccello.
Il sorriso si fa amaro e le dita sfogliano più velocemente. Gli occhi si incollano alle pagine. Le labbra bevono ogni storia, ogni quadro, ogni ritratto.

Come quello di Veroli Wanda, doloroso primo amore del protagonista. Lei, con il suo sguardo che trapassa, diventa il più crudele dei personaggi.
Algida. Spietata. Egoista. Come solo una ragazzina sa essere. Ma come nessuna crudele ragazzina è mai stata adeguatamente descritta. Lei non fa niente e dice ancora meno, ma nel suo distacco si coglie la cifra della vera cattiveria.

O quello di Mamma Creonti. Madre del protagonista che, dopo un libro intero in cui appare come una figura ritagliata da un foglio di carta velina, alla fine si trasforma in forza e sostanza. Si rivela essere consapevole ma protettiva, piegata dalla vita ma lungi dall'esserne spezzata.

Ad essere spezzata è invece la vicina di casa, abusata dal marito. Cavina ce la regala in un singolo episodio, intenta a salvare un giocattolo incastrato tra i rami di un albero. E non serve altro.

Parlavo al mio Big Jim come se fossi stato il capo della spedizione di soccorso mandata dietro le linee nemiche a recuperarlo.
Ero un tipo simpatico, allora. Mica andavo in una scuola seria.
Stavo proprio dicendo al mio Big Jim di tenere duro, quando la mia vicina mi si mise dietro e incominciò a darmi consigli su come disimpigliarlo.
Era divertente.
Sembrava facesse parte anche lei della spedizione di soccorso.
"Tieni duro, passo" diceva al Big Jim, come se parlasse alla ricetrasmittente.
Era una bella idea.
Mi stavo proprio divertendo un sacco.
Riuscimmo a tirarlo giù da quell'inferno di rami senza rompere il paracadute della festa.
E quando mi girai per ringraziarla, perché ero un capo spedizione severo ma giusto, che non tratta i suoi soldati come fossero, chennesò, uccellini da richiamo, vidi che aveva il labbro spaccato, sanguinava.
Tutto il vestito era pieno di sangue.
E aveva solo una ciabatta ai piedi.
Quella fu la cosa peggiore. Vedere che era scesa dall'ultimo piano con quel labbro spaccato senza accorgersi di avere una sola ciabatta.
Ce l'aveva al piede sinistro.
Scappai in casa.
Forse non avrei dovuto farlo, ma filai diritto in casa, al sicuro lontano dalle linee nemiche.
Guardai dalla finestra, prima di rimettere a posto il paracadute nel suo cassetto.
Era ancora là che fissava i rami dell'albero. Chissà cosa ci vedeva. Chissà chi c'era rimasto impigliato.
Non sarebbe mai riuscita a portarlo in salvo, con quell'unica ciabatta al piede.
Mai e poi mai.

Inutile Tentare Imprigionare Sogni è edito da Marcos y Marcos.

Io ve lo consiglio. Che abbiate fatto l'ITIS o no. Che siate stati studenti brillanti o no. Cavina vi racconterà se stesso e anche un po' di voi.
E io pensai a quella vecchia barzelletta, sapete.
Quella dove uno va dallo psichiatra e dice: "Dottore mio fratello è pazzo, crede di essere una gallina", e il dottore gli dice: "perché non lo interna?", e quello risponde: "e poi a me le uova chi me le fa?".

Be', credo che corrisponda molto a quello che penso io dei rapporti uomo-donna. E cioè che sono assolutamente irrazionali, e pazzi, e assurdi.
Ma credo che continuino perché la maggior parte di noi ha bisogno di uova.

(Citazione tratta da "Io e Annie")
"La maggior parte della gente gioca felice alla giostra della discarica: risparmia e si sacrifica per comprare cose che poi butta via, risparmia e si sacrifica per comprarne altre."
"Second Hand", Michael Zadoorian.
Edizioni Marcos y Marcos.
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