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Torna a grande richiesta (non è vero ma ho sempre sognato di dirlo) la rubrica Pancrazia Consiglia, cose belle da vedere, fare, leggere, scrivere online e non solo. 

Per questo Marzo inoltrato e dai foschi auspici, ho selezionato una serie di suggerimenti per svagare la mente, creare, scrivere e leggere.

Iniziamo proprio con la lettura e, mentre là fuori tutti parlano di Harry & Meghan – ma fatemi il piacere, #TeamCambridge tutta la vita! –, io voglio sorprendervi con la Reading Room, un profilo Instagram dedicato alla lettura, tutto in inglese e tutto ad opera di Camilla Parker Bowles. Sì, proprio lei.
https://www.instagram.com/duchessofcornwallsreadingroom/?hl=it

Passiamo dalla lettura alla scrittura. Se sieti orfani del mio Laboratorio Condiviso, potreste appassionarvi al Forum "Ultima pagina", fratello minore del famosissimo Writer's Dream. Uno spazio dove si parla di editoria, casa editrici ed agenzie, ma dove si trovano anche mille spunti, esercizi, idee per scrivere. Questo il link alla Palestra Creativa.
https://ultimapagina.net/forum/forum/52-palestra-creativa/

E dopo aver letto e scritto, non resta che dedicarci all'ascolto.
A questo link trovate Tutte le Radio del Mondo, il sogno per ogni appassionato, una tentazione irresistibile per ogni curioso. Da Detroit a Cinisello Balsamo, da Tokyo a Mumbai, da Sidney a Città del Capo, contro la globalizzazione a favore della scoperta!
http://radio.garden/visit/turin/6PyjGw08

Infine, com'è tradizione, dedico poche righe per pubblicizzare anche quello che faccio io, nello specifico, per chi non lo sapesse, se lo fosse perso, o continuasse volontariamente ad ignorarlo, sappiate che ho pubblicato il mio primo podcast. Mio dall'inizio alla fine. Nel senso che, in passato, ho fatto e condiviso anche su queste pagine splendidi podcast da copy, ottimi progetti a cui ho prestato le parole, la scrittura. Questo invece è tutto mio: l'idea, la voce, il montaggio, la parte tecnica. Insomma, non posso che incolpare me stessa. Per ora è uscita solo la puntata di febbraio ma quella di marzo è già in lavorazione... quanto meno nella mia testa. 
Questa serie s'intitola L'Ascoltarice, ed è dedicata ai podcast e agli audiolibri altrui, mia ultima folle passione. Podcast e audiolibri che ascolto, ho ascoltato, amato e ora consiglio.
https://www.spreaker.com/episode/43524126

E voi? Avete qualcosa da consigliarmi?

Nuovo anno. Nuovi consigli.
Il 2021 è cominciato da pochissimo e io sono pronta a darvi i primi consigli sulle cose da fare, vedere e leggere.

Per il mese di gennaio inizio con Blob opera prodotto da Google Arts & Culture. Un angolo di web in grado di risvegliare tutte le Mariele Ventre che albergano in voi. Un coro formato da quattro morbidosi e canterini elementi. Potete cambiare il tono di ognuno di loro, potete farli esprimere in virtuosismi al limite del lecito, potete sbizzarrirvi. Un passatempo ideale per chi ama la musica e soprattutto il canto.

Per chi ama leggere, invece, vi consiglio il tradizionale post di fine anno de I Russi. Anche quest'anno ci abbiamo messo la faccia ed ognuno di noi ha consigliato uno dei libri letti nel 2020. Io, come al solito, sono stata stra nazional popolare e, inoltre, nel mio consiglio ho nascosto un'anticipazione circa la prossima rubrica che nascerà su questo blog. Siete curiosi? No??? Aridi!

Per i numerosi appassionati di scrittura che navigano questi lidi ho ben due segnalazioni. La prima, ovviamente, riguarda il mio Laboratorio Condiviso di Scrittura ormai agli sgoccioli. Avete tempo fino a domani, 6 gennaio, per partecipare all'ultimo esercizio e tutta la vita per riprendere i vecchi esercizi e svolgerli quando vi va.
La seconda segnalazione, invece, riguarda il profilo Instagram StorieArancio. Ogni post un incipit, uno spunto, un'idea per scrivere. Se sapete già che il mio Laboratorio vi mancherà, questa è decisamente un'ottima soluzione per non mollare penna o tastiera.

Infine, quest'ultimo consiglio è tutto pro domo mea. Amate il cinema? Amate ridere e sorridere? E allora, se non lo fate ancora, iniziate a seguire appassionatamente la pagina Facebook de Il Morandazzo. Questo critico cinematografico Sui Generis mi fa così ridere che me lo sono persino sposato. E lui è talmente bravo che, spesso, nel web c'è chi copia ed incolla il suo lavoro per spacciarlo per proprio. Lui la prende in maniera quasi zen, io un po' meno. E va bene che l'imitazione è la più grande forma di lusinga ma il furto intellettuale è solo una poracciata. 
Quindi seguite solo l'originale, diffidate dalle imitazioni.

Con i miei consigli per questo mese ho finito, buon divertimento e buon 2021!


Buongiorno a tutti dalla Zona Rossa!
Di nuovo chiusi in casa, siamo pieni di tempo libero da utilizzare in maniera proficua. Quindi, dopo aver impastato la prima pizza del secondo lockdown, tornate qua a leggere i miei suggerimenti per questo Novembre 2020. Cose da fare, vedere, leggere, ascoltare comodamente dal proprio abusato divano.

Il web pullula di siti, profili, pagine che trattano di libri. Perché consigliarvene uno invece di un altro? Perché a quest'uno collaboro anch'io (in maniera molto sporadica, onestamente). Si tratta del collettivo dei Russi, nato – da un'idea di Enza Spinapolice – da facebook per poi approdare anche su un blog. Un gruppo di lettori forti e un po' pazzi, dai consigli di lettura mai scontati.
Potete trovare le recensioni dei Russi di "Parla della Russia" sul sito e anche tanto altro sulla loro (nostra) pagina Facebook. 
Seguiteci, leggeteci, leggete!

Qualcuno di voi conoce gli Slim Dogs? Io li conoscevo di fama ma non li avevo mai seguiti molto. Un gruppo di videomaker romani molto prolifici anche su youtube o, meglio, un gruppo di youtuber che sono stati ingrado di farne una professione anche al di fuori della rete. Ultimamente sono diventata dipendente dalla loro rubrica "Come ca**o hanno fatto?" dove spiegano tutti i segreti dietro la realizzazione delle scene più interessanti e assurde del cinema. Ormai ho deciso: se rinasco voglio fare l'esperta di effetti speciali, effetti visivi e pure scenografa di colossal. Ecco.

In piena pandemia tendiamo a scordarci gli altri problemi di questo pianeta. Male, molto male. La state facendo ancora la differenziata, nevvero?
Comunque, vi consiglio un modo per divertirvi e rinfrescarvi la memoria. 
Michela Leonardi – donna di scienza, in gambissima e amica mia – si è inventata un gioco tutto nuovo che si chiama Climate Change. Potete scaricare il file e stamparvi a casa board game, carte e segnalini, oppure giocarci direttamente online. Gratis.

Infine, per gli appassionati di scrittura ho due consigli: The catcher, il magazine della Scuola Holden che trovate su Medium; e, ovviamente, il mio Laboratorio Condiviso di Scrittura con un esercizio tutto nuovo.

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Pensavate che i consigli fossero finiti qui? In realtà lo pensavo anch'io ma un minuto prima della pubblicazione mi sono imbattuta in questo video ADORABILE! Quindi, ora, con l'ultimo regalo al volo per questo mese vi saluto. Ridete, state sereni ma, soprattutto, state attenti.

Un abbraccio, molto virtuale, a tutti!

Vi è piaciuto questo post? Codividetelo!


Per chi quest'anno non andrà in vacanza, per chi c'è già stato, per chi ci andrà solo a settembre, per chi – anche se a zonzo – continuerà a vivere cuore a cuore con il proprio cellulare, per tutti voi e per gli altri, anche questo mese arrivano i consigli di Pancrazia. Un elenco di cose da fare e vedere per tutto agosto.
Siete pronti? Via!

Elisa Motterle ha un profilo instagram tutto dedicato al galateo. Lei, di primo acchito, t'inganna e rischi di collocarla in un mondo altro, rigido e lontano. Poi, però, racconta di quella volta che, da ragazzina, andò a uno schiuma party ad Ibiza: con gli stivali pelosi e talmente tanto olio addosso da essere rifiutata da tutti i tassisti dell'isola. E allora quel mondo altro, in fondo, ti risulta subito familiare e, se ce ne fosse bisogno, hai la conferma che le persone ben educate non sono necessariamente anche noiose, anzi. Quindi, seguite lei e i suoi consigli.
https://www.instagram.com/elisa_motterle/.

Frizzifrizzi un magazine online di cultura visiva: design, arte contemporanea, editoria, moda e molto altro ancora. Tanti collaboratori per una quantità enorme di ottimi contenuti. Io l'ho scoperto da poco e mi chiedo, davvero, come mi sia potuto sfuggire finora?!? Consigliatissimo!
https://www.frizzifrizzi.it.

Se vivete a Palermo o ci andrete in vacanza, sappiate che, fino al 29 agosto, saranno aperti una serie di luoghi storici del capoluogo siciliano. Musei, ville e chiese nuovamente a disposizione di tutti. 
Scegliete dove e quando, prenotate una delle visite e, con il progetto Restart Palermo, contribuite proprio alla ripartenza post lock down di questi splendidi luoghi.
https://www.restartpalermo.it.

Nel settembre 1921 partì una spedizione oltre il circolo polare artico. Vi erano quattro uomini, per lo più accademici, e una sola donna, assunta per fare la cuoca e la sarta. Sarebbe stata un'impresa difficile ma ben pagata. Ada, era questo il nome della donna, era una madre, nata in Alaska, con pochi soldi e un figlio malato. Quindi si lanciò in questa paurosa avventura per il bene del suo bambino. Non vi faccio spoiler ma, vi avverto, la storia è drammatica ma meravigliosamente narrata nel corto d'animazione Ada.
https://www.blue-zoo.co.uk/animation/ada.

Infine, chiudo questa rubrica d'agosto con i compiti delle vacanze o, meglio, il compito delle vacanze assegnato a tutti coloro che si prenderanno la briga di farlo. Si tratta del quattordicesimo esercizio del laboratorio condiviso di scrittura: il diario delle vacanze! Come sempre aperto a tutti e rigorosamente gratis.
http://www.radiocole.it/2020/07/quattordicesimo-esercizio-il-diario.html.

Buona scrittura e buone vacanze a tutti!



È arrivata ufficialmente l'estate e, soprattutto, è arrivato prepotentemente il caldo. Quindi, i miei primi consigli per questo luglio 2020 non possono che essere: state all'ombra, non uscite nelle ore più calde della giornata e, soprattutto, bevete molto. Ok, con il momento stupideraStudioAperto ho dato, e ora posso passare ai consigli quelli veri, più interessanti e, magari, un attimo più ricercati. I miei consigli su cosa fare, vedere, ascoltare in questo luglio 2020. 
Ecco che si comincia, prendete appunti! 

È partito il 23 giugno ma continuerà per tutto luglio: Salto Notte, l'estate del Salone Internazionale del Libro in diretta ogni martedì alle 22:30 sul sito salonelibro.it. Chiacchiere e libri dai luoghi della cultura di Roma, Milano e, naturalmente, Torino. Il prossimo appuntamento è per martedì 7 luglio.
https://www.salonelibro.it/ita/il-salone/chi-siamo/salto-notte
https://www.salonelibro.it/ita/

Ho appena visto un documentario su Netflix, si intitola Disclosure, e mi sento di consigliarvelo caldamente. Parla della rappresentazione dei transessuali nei media e di ciò che significa per i giovani  spettatori transessuali. L'assunto di partenza è questo: oltre l'80% degli americani non conosce personalmente neanche un transgender, ciò significa che molti imparano a conoscere le persone trans dai modi in cui vengono rappresentate nei film e in TV. Ciò vale per i giovani transgender stessi e vale sicuramente anche per l'Italia con numeri presumibilmente simili. 
Mi spiego meglio: immaginate di essere un bambino/ragazzino/bambina/ragazzina che non si sente nel corpo "giusto", che sa di voler essere altro. Questo bambino presumibilmente non conosce dei transessuali, non ha nessuno con cui confrontarsi o identificarsi, e dove lo cerca?  Nei media. E cosa trova? Fino a pochissimi anni fa trovava SOLO transessuali che si prostituivano, che si prostituivano e venivano trucidati (CSI e via dicendo c'hanno campato per anni con storie così), oppure che trucidavano a loro volta (vi ricordate Buffalo Bill del Silenzio degli Innocenti?). Non esisteva una rappresentazione "normale". I transessuali venivano rappresentati come vittime, molto spesso, o come carnefici squilibrati. Ora le cose stanno cambiando, per fortuna, ma c'è ancora moltissima strada da fare. 
Guardate questo documentario, davvero, dedicate un'ora e mezza a un punto di vista che non sia il vostro, non potrà farvi che bene.
https://youtu.be/ysbX6JUlaEc 

E, a proposito di bambini che osservano il mondo, io ho trascorso metà della mia infanzia sul divano di Stefania. Chi era Stefania? La parrucchiera di mia madre. A quei tempi non si prendevano appuntamenti, si arrivava e ci si metteva in attesa. E così tra l'attesa, la tinta e il taglio, io ho trascorso numerosissimi sabati pomeriggio della mia età dell'oro seduta sul divano in velluto del negozio di Stefania. Ore passate a leggere, prima i vari topolino, poi, finiti quelli, tutti i giornaletti di gossip dell'epoca. Insomma sono cresciuta a botte di Diana, Carolina e Sarah Ferguson. Crescendo, poi, i gusti si sono un po' raffinati e alla passione per il gossip reale si è sostituita quella per la storia delle casate reali, Windsor in testa. Tutto questo per dire cosa? Per dire che, se vi è preso un colpo di fronte allo spettacolare diadema di Eugenie, se aspettate con ansia la prossima stagione di The Crown, se non vi siete perso uno dei film dedicati ad Elisabetta I o a Maria Stuarda – piangendo per la Scozia ma sognando di essere Elisabetta–, allora seguite su Facebook, ma soprattutto su Instagram, Marina Minelli, esperta di Royal, storica e scrittrice che parla del passato e del presente delle casate, oltre che della storia di tiare, spille e brillocchi grandi come pagnotte!
https://www.facebook.com/MarinaMinelliroyalblogger/
https://www.instagram.com/marina_minelli_/

Ma non avevamo detto che è estate? Sì, e quindi bisogna godere anche dell'aria fresca e, a tal proposito, di cose da suggerire in tutta la penisola ce ne sarebbero a bizzeffe, e per questa volta ho scelto Arte Sella, una grande esposizione di arte contemporanea all'aperto, nei boschi e sui prati della Val di Sella presso Borgo Valsugana, in Trentino. Un luogo magico che riunisce la magnificenza della natura con il genio creativo dell'uomo. Aperto tutti i giorni dalle alle 10 alle 19. Tutte le informazioni le trovate sul sito http://www.artesella.it/it/.

Sono giunta alla fine, e ho deciso di chiudere i consigli di questo mese con uno che riguarda la mia città e i mie amici. In particolare due miei amici che vivono di teatro e al teatro hanno dato e danno tantissimo ogni giorno. Sono Mauro Stante e Franco Abba, direttori, proprietari, padri del magico Piccolo Teatro Comico di via Mombarcaro 99/B a Torino. C'è una bella notizia: il Piccolo Teatro finalmente riapre, sono stati mesi difficili, non fatevi trovare impreparati, tornate ad occuparne le sedioline e a razziarne il buffet! Domani, venerdì, ci saranno i Mammuth, mentre sabato il Quartetto C'Era con Stefano Gorno.
https://www.facebook.com/piccoloteatrocomico/ 
https://www.facebook.com/events/599414034023341/
https://www.facebook.com/events/369627677573548/

Torna l'attesissimo (lo stavate attendendo tantissimo, nevvero?) appuntamento mensile con i miei consigli su cosa fare e vedere. E, per questa volta, anche sentire.

Cominciamo col botto, con il canale di YouTube di David Lynch. Sì, proprio quel David Lynch. Il regista. Il genio. Il visionario.
E che si è inventato il nostro pazzo pazzo David? I Weather Report. Le previsioni del tempo. Fatte da quello che sembra quasi un bunker, commentando nuvole e temperature.
"Diane, undici e trenta di mattina del 24 febbraio. Sono quasi arrivato a Twin Peaks, cinque miglia a sud della frontiera canadese, due miglia ad ovest dei confini dello stato. Non avevo mai visto tanti alberi in tutta la mia vita. Come direbbe W. C. Fields, è meglio stare qui che a Philadelphia. Temperatura 12°, cielo leggermente nuvoloso. Il meteorologo ha previsto pioggia. Se si potesse guadagnare tutti quei soldi per sbagliare il 60% delle volte sarebbe un bel lavorare", diceva all'inizio di Twin Peaks l'agente Cooper.
Tutto torna, pazzo pazzo David.
https://www.youtube.com/channel/UCDLD_zxiuyh1IMasq9nbjrA.

Mi avete seguito quando ho parlato del Salone del Libro qui, qui, qui e pure qui? No? Certo che, ogni tanto, potreste pure darmela una soddisfazione!
Comunque, sul sito ufficiale del Salone sono disponibili tutti gli incontri di questa specialissima edizione streaming appena trascorsa. Andate a curiosare e divertitevi!
https://www.salonelibro.it/ita/salto-extra-replay.
http://www.radiocole.it/2020/05/pancrazia-al-salone-si-comincia.html.
http://www.radiocole.it/2020/05/pancrazia-al-salone-il-principe-tigre.html.
http://www.radiocole.it/2020/05/pancrazia-al-salone-lautore-invisibile.html.
http://www.radiocole.it/2020/05/pancrazia-al-salone-il-gran-finale.html.

Vi piace il cinema? Ogni domenica pomeriggio sulla pagina de Il Morandazzo c'è un appuntamento imperdibile: Il buono, il brutto il cattivo. Alle 17, Massimo Pica (il Morandazzo) e Federico Basso parlano di film belli (il buono), brutti (il brutto, of course) e imperdibili (il cattivo!). Tanto cinema e parecchia simpatia. Sarò anche di parte, essendo strettamente imparentata con il Morandazzo, ma per me questo è diventato un appuntamento irrinunciabile.
https://www.facebook.com/ilmorandazzo/.

Da qualche mese ho una nuova passione: i podcast. Un mezzo di comunicazione e diffusione della cultura che ho imparato ad amare e spero, presumibilmente dal prossimo autunno, anche ad utilizzare personalmente (spoiler!). Le proposte sono infinite ma il mio preferito per ora è Pilota, di Alice Alessandri, Alice Cucchetti e Andrea Di Lecce. Tutto dedicato alle serie tv. Una manna per quelli malati come me.
https://www.querty.it/show/pilota/.

E, come sempre, concludo con l'EVENTO dell'ANNO! Vabbè magari anche un po' meno. Più onestamente: il mio progetto dell'anno. Il Laboratorio Condiviso di Scrittura. Un esercizio ogni due settimane. Può partecipare chiunque. Si può partecipare quando si vuole e quante volte si vuole. È completamente, assolutamente, meravigliosamente gratuito. In questi giorni è in ballo l'undicesimo esercizio, scrivete, bella gente, scrivete!
http://www.radiocole.it/2020/06/undicesimo-esercizio-scrittura-tempo.html


Come vi avevo già annunciato, sabato pomeriggio ho partecipato a una diretta Facebook dedicata al cinema degli anni '80.

Eravamo in 5. Chi quel decennio l'ha vissuto da bimbo e chi da ragazzo.  Ognuno di noi ha "portato" due film dell'epoca a cui è particolarmente legato. E una pellicola che, per ragioni diverse e sicuramente opinabili, detesta. 

Quindi no, non è stata una tavola rotonda dedicata ai più grandi capolavori cinematografici di quel periodo e neanche un compendio esaustivo dell'argomento, ma una chiacchierata tra amici che hanno ricordato sensazioni e sentimenti degli ormai lontanissimi anni '80. 

Se vi va di recuperare l'evento – perché la mia presenza in una diretta Facebook può considerarsi tale – andate a questo link e buona visione!


Per questioni anagrafiche e culturali sono un'esperta di cinema anni '80. E sciorinerò tutta la mia conoscenza domani, sabato 30 maggio, alle ore 17 in una diretta su facebook.

L'appuntamento è con il format C'era una volta il Cinema che potrete seguire sul mio profilo o sul profilo di Morandazzo. Una tavola rotonda semiseria – molto semi e poco seria – che vedrà partecipare gente bella bella che, molto probabilmente, finirà con l'accapigliarsi parlando di Dirty Dancing!

Preparate glitter e rossetti rosa shocking gli anni '80 stanno tornando!

Nicola Lagioia e Marco Pautasso ieri hanno condotto l'ultima giornata del Salone. Un gran finale come un varietà, che ha visto musicisti, scrittori, giornalisti e attori alternarsi.

Quello di quest'anno è stato un "Salone virtuale," ha detto Lagioia, "che non si sostituisce a quello fisico ma che è stato in grado di raggiungere e appassionare anche chi al Salone, quello vero, non ci era mai stato, o per collocazione geografica o per problemi di salute o di lavoro".

Il Gran Finale è stato una carrellata infinita di personaggi della cultura e dell'arte. I torinesi direttamente sul palco sotto l'iconica torre di libri di François Confino – da anni simbolo della manifestazione – tra questi: Fabrizio Bosso, Levante, i Perturbazione e l'immancabile Baricco. I non indigeni, invece, collegati da casa loro, come Francesco Bianconi, Carlo Rovelli, Zerocalcare, Jasmine Trinca e Roberto Saviano.

Bravi eh, per carità, ma una spanna sopra tutti: Arturo Brachetti, che ha raccontato il Piccolo Principe attraverso l'arte del disegno con la sabbia. Sì, sa fare anche questo Brachetti.
Quanto ci fai sentire inadeguati, Artù!

Infine, Nicola Lagioia, prima di salutare e ringraziare tutti ha voluto suggerire a noi spettatori/lettori “Visto che per vedere tutto questo po' po' di roba non avete dovuto pagare il biglietto, andate a comprarvi un libro, per dare una mano a una filiera che è, al tempo stesso, preziosa e molto fragile”.
E ha ragione, non dimentichiamolo.

Il Salone del Libro si è concluso. Questa mia maratona sul blog, anche.
Viva il Salone del Libro! E viva me! 
Troppo?
Ok, viva il Salone del Libro e basta!

Vent'anni fa, Ilide Carmignani andò da Ernesto Ferrero – allora direttore del Salone – chiedendo uno spazio per i traduttori. L'idea piacque, si partì con una tavola rotonda che poi, negli anni, crebbe, diventando un'importante sezione del Salone stesso. Il nome della sezione? L'azzeccatissimo L'autore invisibile. 

"Il 20% dei libri stampati in Italia sono traduzioni" dice Nicola Lagioia – direttore attuale del Salone. "In realtà, se si eliminano scolastica e saggistica, la percentuale sale di parecchio", specifica la Carmignani. Numeri simili riguardano tutta l'editoria europea, notoriamente tra le più aperte, curiose e cosmopolite. Del resto, giratevi un attimo, alzate lo sguardo, eccola là, la vostra libreria, quanti libri di autori non italiani ci sono? Ecco, appunto. Quanto è importante ma sottovalutato il valore del traduttore?

Quest'anno per festeggiare l'anniversario de L'autore invisibile, a partecipare a questo Salone sui generis, è stata chiamata Anita Raja, traduttrice di numerose autrici di lingua tedesca, tra cui le più note sono sicuramente Christa Wolf e Frida Petzenbaum.

"Non sono una traduttrice professionista," ci tiene subito a precisare Anita Raja, "perché questa attività è sempre stata collaterale. Lo faccio da più di 30 anni ma, non essendo ciò che mi dà da vivere, ho sempre avuto il vantaggio di poter scegliere e di fare questa attività solo per piacere".

"La traduzione è il rapporto tar due lingue e due scritture. Un rapporto non paritario. Chi traduce subisce l’autorità e la fascinazione di un testo di partenza – se l’autore è un grande autore – e offre il proprio linguaggio con amore, con passione, con ammirazione."

"Piegarsi alle necessità del testo di partenza, forzare la propria più modesta capacità di linguaggio per essere all’altezza dell’originale. La traduzione è un'opera di riscrittura che ha la prerogativa dell’ospitalità e l’obbligo di reinventare ogni volta uno spazio linguistico adeguato ai bisogni del testo originale. Tradurre non è trascrivere ma riscrivere, non in modo libero ma comunque inventivo. Trovare, escogitare il modo migliore per ospitare l’originale."

"Il testo ci domina, ci tiene stretti nella sua rete già come lettori. Quando leggiamo un testo che amiamo è difficile capire dove finiamo noi, dove comincia il personaggio, dove ci pieghiamo alle intenzioni dell’autrice/autore, dove inseriamo le nostre intenzioni. Tradurre significa accettare quella disparità, che quella parola è più potente della nostra, vedere con chiarezza la rete del testo, farsene lucidamente intrappolare. Dal riconoscimento della disparità muove la domanda che dovrebbe assillare chiunque traduca: quanto sarò capace di trasportare nella mia lingua della sua parola?"

"Alle opere di grande valore letterario ogni veste in un’altra lingua va stretta. Ogni lettura, ogni traduzione porta i segni della parzialità storica. Il testo di arrivo non è mai definitivo e sempre perfettibile. Il testo originale sprigionerà in futuro significati che ora non vediamo o che appanneranno ciò che ci è sembrato di vedere. Forse dobbiamo concludere che la ricchezza, la plurivocità del testo originale non si riproduce in una sola traduzione ma in un insieme di traduzioni, quelle precedenti e quelle che seguiranno, ed è bene, è bello che sia così", conclude Anita Raja in un intervento appassionato e ricco.

Nota a margine dovuta. Vi state chiedendo chi sia Anita Raja? Il nome vi suona molto famigliare? Se siete appassionati di letteratura, gossip e misteri l'avrete già riconosciuta, altrimenti ve lo dico io. Anita Raja è la sospettata numero 1. Uno dei nomi più tirati in ballo in quanto possibile vera identità di Elena Ferrante. Sarà davvero lei? Ovviamente io non è ho la più pallida idea e, onestamente, poco m'interessa. Ma, in quanto ad amore per le parole e capacità di racconto, direi che questo suo intervento testimonia un innegabile talento. Che l'abbia usato vestendo panni diversi e raccontando amiche geniali? Bah, non lo sapremo mai o forse sì.

La letteratura per l'infanzia è patrimonio dell'umanità. Pur cambiata ed edulcorata negli ultimi anni (perché altrimenti i bambini s'impressionano) rimane una forma d'arte, comunicazione e racconto d'incredibile potenza. Da piccolina mi sono nutrita di favole a colazione, pranzo e cena. Quelle classiche ma anche e, soprattutto, quelle meno conosciute da noi, provenienti dai quattro angoli del globo. Qualcuna tra queste non passerebbe la "censura" attuale forse, censura dei genitori mica degli editori, ma i miei, ringraziando il cielo, sono di un'altra generazione e non hanno mai temuto che fossi troppo impressionabile.

I bambini e i loro libri hanno sempre avuto una grande importanza e un grande spazio all'interno del Salone ed è per questo che ieri, dovendo scegliere un evento da seguire, non ho avuto dubbio alcuno: Abbracci di parole e figure. Una chiacchierata tra Eros Miari – esperto di libri per ragazzi e promozione della lettura – e Bernard Friot, intervallata dagli interventi di Huck Scarry e Chen Jiang Hong.

"Ai bambini sono mancati gli abbracci degli amici" inizia Miari. "Per questo motivo abbiamo invitato persone che abbracciano i bambini con le loro storie e con le loro illustrazioni".

L'autore francese Berbard Friot, se non ci fosse stata l'emergenza, in questi giorni sarebbe stato al Lingotto a leggere le poesie di Gianni Rodari. E, così, in diretta da Bordeaux recita

“Ho visto una formica
 in un giorno freddo e triste
donare alla cicala
metà delle sue provviste.
Tutto cambia:
le nuvole, le favole, le persone …
La formica si fa generosa …
È una rivoluzione.”

Parole del poeta romano che ben si sposano con la speranza di questi giorni, in cui la gente si abbraccia senza potersi abbracciare.

Tra gli ultimi libri di Friot pubblicati in Italia ci sono Storie di calzini e di altri oggetti chiacchieroni, edito da Il Castoro; Un anno di poesia, edito da Lapis; e Il fiore del signor Moggi edito da Fatatrac. L'ultimo, tra l'altro, è il primo libro che l'autore ha scritto direttamente in italiano. "Hai meno parole a disposizione quando scrivi in una lingua non tua" spiega Friot. "Quindi devi trovare il modo di dire il più possibile con meno. Una situazione che conosce anche il bambino. Una limitazione che aiuta a concentrare la narrazione".

Il primo ospite dell'evento è Huck Scarry, illustratore statunitense, unico figlio del famosissimo Richard McClure Scarry. E proprio in onore di cotanto padre, Huck regala al Salone 10 minuti di pura delizia con un tutorial per i bambini, in modo che imparino a costruire a casa, con pochi oggetti, un proprio Zigo-Zago personale. Impossibile non amare lui, il padre e il vermetto con il cappello da tirolese!

Infine, la scena la ruba l'affascinante autore cinese Chen Jiang Hong in diretta da Parigi, che parla direttamente ai bambini, mandandogli saluti, affetto, chiedendo loro di proteggersi e sopravvivere. Poi, dopo aver mostrato le sue splendide illustrazioni, legge un brano tratto dal suo libro Il Principe Tigre, edito da Babalibri. Una storia cupa e bellissima, che parla di dolore, vendetta e morte. Ma dopo il buio ci sarà sicuramente la luce. Una storia come quelle che leggevo io, insomma. E, infatti, alla fine ho gli occhi lucidi davanti allo schermo, e una gran voglia di comprarmi una copia del libro, e chi se ne frega se l'età consigliata è 5 anni!

Sono stati tutti splendidi interventi, artisti dalla capacità infinita e il cuore grande. Tutti distanti sono stati capaci, con gli adulti ma soprattutto con i bambini che seguivano in diretta, di creare un momento di unione e collettività. Anche questa volta mi tocca dire: grazie Salone!


Da torinese appassionata di lettura ho un rapporto antico e stretto con il Salone Internazionale del Libro. Al Salone ho consumato scarpe e prosciugato conti, al Salone ho fatto incontri e ascoltato voci. 

Quest'anno, per ovvie ragioni, il Salone non ci sarà, o meglio, non ci sarà nella sua forma classica. Il Lingotto viene sostituito dalla rete e le lunghe camminate tra i corridoi – colmi al tempo stesso di libri e aria viziata –  da video in diretta. Una magra consolazione ma anche un'opportunità. Io, tra l'altro, un Salone così l'ho già vissuto quando, qualche anno fa, una tendenite bastarda e recidivante (chi mi conosce se ne ricorda bene!) mi costrinse a casa, legata alla scrivania, ad abbeverarmi assetata alla fonte di qualsiasi materiale video messo a disposizione online all'epoca. Un'esperienza, per la cronaca, molto più piacevole, ricca e istruttiva di quanto avessi mai potuto preventivare. Ciò detto e ciò sperimentato, questo Salto Extra 2020 – questa la denominazione ufficiale – non mi spaventa affatto, anzi le mie aspettative sono alte e spero solo che non vengano deluse.

L'evento è stato aperto ieri dalla lectio magistralis dello storico Alessandro Barbero. Il Professore, da solo, al centro di un Museo del Cinema, evocativo come sempre e più di sempre, ha raccontato l'umanità attraverso le catastrofi, la capacità insita nell'uomo di risorgere dalle crisi e "di dare forma di opportunità alle conseguenze inaspettate che nei secoli si sono presentate".

"Durante il secondo secolo dopo Cristo, l'Impero Romano viene colpito dalla cosiddetta peste Antonina," spiega Barbero, "che peste non era ma, più probabilmente, una pandemia di morbillo o vaiolo". Dato l'elevato numero dei decessi, l'Impero stesso, per la prima volta, si rende conto dell’"importanza del capitale umano", non della vita umana in quanto tale – un concetto decisamente successivo – ma dell'utilità degli uomini in quanto preziosa manodopera. "Per ovviare al calo demografico vengono aperte le frontiere, si fanno entrare gli immigrati, i barbari desiderosi di integrarsi, ospitati in vere e proprie strutture di accoglienza. E, da quel momento, ciò diventa uno dei punti di forza dell’Impero".

"Risale al 1348, invece, la grande epidemia di peste in Europa, quella che racconta anche Boccaccio nel Decameron". Un'epidemia che colpisce una società ricca ma complessa e che, con un tasso di mortalità altissimo, falcidia la popolazione. "Nel 1361 la peste torna e poi ogni 10 e 15 anni, generazioni e generazioni vivono con la consapevolezza che entro pochi anni ci sarà un’epidemia". Ed è in quel periodo che s’inventano gli stessi meccanismi che stiamo utilizzando noi. Ogni caso di peste viene segnalato. Si chiudono le città, non si fanno attraccare le navi, i malati vengono chiusi in casa. Questi provvedimenti non guariscono dalla malattia, ovviamente, ma servono a limitarne la diffusione e a renderla meno devastante ogni volta che si ripresenta.
Per quanto riguarda le conseguenze inaspettate, la drastica diminuzione demografica rende i lavoratori una merce preziosa e i salari, per la prima volta, salgono. La povera gente ha finalmente qualche soldo in tasca e così "prosperano le città dove si è capito che bisogna produrre panni a buon mercato, perché c’è una moltitudine di persone semplici pronta a spendere".

Ma non sono solo le epidemie a stravolgere la società, ci pensano anche le guerre. Terribile fu il secondo conflitto mondiale e la perdita di vite umane che si portò dietro. Ma l'Italia seppe rinascere inaspettatamente dopo il doppio giogo di regime e guerra. A tal proposito, Gaetano Salvemini, esule dal 1925, dal delitto Matteotti. Dopo aver insegnato ad Harvard, una volta andato in pensione, torna in Italia nel 1949.  Esterrefatto e felice vede gli italiani al lavoro, "un formicaio più rapido a costruire di quanto siano stati gli altri a distruggere". Un paese destinato a riprendersi con una rapidità che nessuno avrebbe mai sospettato. Pronto per un futuro di benessere e progresso.

È questa, lo dice Barbero e lo dico pure io, la stessa speranza che tutti abbiamo in cuore per l'Italia e per il mondo di oggi, una volta che l'emergenza lascerà il posto a un nuovo inizio.

Il Salone Internazionale del Libro è tornato, signori e signore, e come sempre ha qualcosa da insegnarci.


Il lockdown sta per finire ma cinema e teatri ancora non aprono, quindi io continuo a consigliarvi cose belle da fare e guardare rigorosamente sul web. Abbiate fede, verrà il momento in cui potrò consigliarvi uno spettacolo da vedere o un evento da seguire dal vivo, ma per ora cerchiamo di trarre il meglio da ciò che abbiamo a disposizione.

Iniziamo con la natura, gli animali e gli spazi aperti. Lo so, pare un controsenso data la situazione attuale ma non sono impazzita, so di cosa sto parlando. Si tratta dei canali di YouTube della serie Explore, web camera sparse per i luoghi più interessanti del globo che trasmettono in diretta 24/7. Tra gli altri vi consiglio Explore Africa per vedere le giraffe che mangiano  le foglie dagli alberi, gli elefanti che passeggiano e le zebre che bevono dalle pozze d'acqua. Sì, immagino che ci si possa imbattere anche in un leone che sventra una gazzella ma è la Natura Bellezza!... e comunque a me non è ancora capitato. Poi c'è Explore Bears & Bison dove potete intenerirvi di fronte ai panda o commuovermi per la maestosa terrorizzante bellezza degli orsi polari nel loro ambiente naturale, all'interno di riserve protette. E infine Explore Oceans dove si ammirano i surfisti alle prese con le enormi onde dell'oceano. Io, la bambina che a Rimini piangeva pure quando la mettevano nel canotto, adoro questi coraggiosi scriteriati!
www.youtube.com/channel/Africa.
www.youtube.com/channel/Bears.
www.youtube.com/channel/Oceans.

Da Youtube passiamo su Instagram, dove troviamo Dave Grohl, frontman dei Foofighters oltre che amatissimo batterista dei ancoracimancano Nirvana. Dave ha scelto il social delle immagini per scrivere. Del resto è sempre stato un tipo originale lui. Nessuna fotografia dunque nel suo nuovissimo profilo ma racconti brevi, storie vere di una vita passata nel mondo del rock. Da seguire e leggere divisi tra invidia e curiosità.
www.instagram.com/davestruestories/.

Trovate sia su Instagram che su Facebook, Humans of New York, un grande classico. Da anni un fotografo americano intervista persone in giro per la grande mela e, spesso, anche in giro per il mondo. Ora, in tempo di lockdown, le storie di varia umanità arrivano tramite scatti fatti dai vari protagonisti a casa propria. Storie normali ed eccezionali, drammatiche, edificanti, incredibili, un compendio inesauribile di umanità. Ho sempre amato questo progetto e, con la situazione attuale, lo amo ancora di più perché è riuscito ad adattarsi, rimanere se stesso ma rinnovarsi. Ho sempre amato così tanto questo progetto che in passato, per un paio d'anni, ne ho condotto uno simile a Torino con il mio amico, socio  e fotografo Sergio Sasso. Io intervistavo, lui scattava. Non lo sapevate? Furono fatica, soddisfazioni e incontri incredibili. Siete curiosi? Guardate qui.
www.instagram.com/humansofny/.
www.facebook.com/humansofnewyork/.
www.facebook.com/humansturin/.

Infine, dal 29 maggio al 7 giugno si terrà We Are One: A Global Film Festival, un festival cinematografico su YouTube che ha lo scopo di sostenere una raccolta fondi per l'OMS, l'Organizzazione Mondiale della Sanità. La Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, il Festival di Cannes, quello di Berlino, il Sundance, il Tribeca e molti altri offriranno gratuitamente cortometraggi, documentari, film e altro materiale, dando vita a un festival unico nel suo genere. Da non perdere.
YouTube.com/WeAreOne.

E se non vi bastano ancora questi consigli, ricordate che ci sono io che posso riempirvi le giornate con i miei ambiziosi progetti. Come il Laboratorio Condiviso di Scrittura, giunto ormai all'ottavo esercizio,  e le mie stories dedicate a Guerra e Pace.
www.radiocole.it/LAB.
http://www.radiocole.it/OttavoEsercizio.
www.instagram.com/jane_pancrazia/.

Felici giorni a casa, felici momenti a spasso, e ricordate le mascherine!


Nuovo mese, nuovi consigli su cose da fare e vedere. Un altro mese che, per ora, si prospetta in quarantena e quindi, anche questa volta, i consigli saranno concentrati su cose da fare e vedere comodamente da casa propria.

Cominciamo con l'English National Ballet che su You Tube propone una serie di lezioni adatte a tutti, anche alle cronicamente incriccate come me. Lezioni tenute ninetepopodimeno che da Tamara Rojo. Chi??? La prima ballerina nonché direttrice artistica dell'ENB. Oooooooooooohhhh.
I video vanno dal riscaldamento alla sbarra e possono farci sentire tutti leggiadri come cigni o, per lo meno, come gli ippopotami in tutù di Fantasia.
www.youtube.com/user/enballet/videos.

Sempre per tenervi in forma anche tra le quattro mura domestiche: Fisico da Covid. L'appuntamento giornaliero, da lunedì al sabato alle ore 17, in diretta su Instagram, in contemporanea sui canali di Willwoosh, Scilla Guglielmo, e su quello di suo fratello maggiore, Scilla Gabriele, che, in quarantena con la nonna, esibisce il suo fisico da stuntman e propone esercizi divertentissimi, dimostrando che simpatia e stupidera sono un tratto comune della sua famiglia.
www.instagram.com/super_scilla_bros.

Ancora su Instagram potete trovare l'attore britannico Patrick Stewart, mitico Picard e socio onorario della Royal Shakespeare Company, che legge un sonetto del bardo al giorno. Forte dei suoi cinquant'anni di carriera teatrale ci regala nettare prezioso per la testa e per l'anima. Io già lo amavo quand'era capitano della nave stellare ora, con quest'idea, lo venero.
www.instagram.com/sirpatstew.

Se non vi basta ascoltare le parole di Shakespeare e necessitate disperatamente di nuovi libri da leggere, la casa editrice torinese Las Vegas offre un ebook gratis al giorno fino a domani, 3 aprile. Stile moderno, autori nuovi, la più pop delle case editrici sotto la Mole si mette in gioco con generosità.
www.lasvegasedizioni.com/ebook-gratis.

Sempre in tema di libri e di Torino, la mitica libreria Therese, realtà indipendente e creativa a cui sono affezionata da tempi non sospetti, ha avuto un'idea splendida: #chiamamitherese.
I distributori sono fermi ma la libreria è ancora piena di volumi che vi possono essere consegnati, in Torino. Come sceglierli?  Con #chiamamitherese appunto. Ogni mercoledì dalle 15 alle 18, Sara (libraia bionda dei nostri sogni) torna in libreria per videochiamarvi/ci. "Per prenotare il vostro appuntamento scrivete una mail a info@libreriatherese con oggetto #chiamamitherese indicando il vostro nome, numero di telefono e – indicativamente – di cosa avreste bisogno. Così nel frattempo facciamo mente locale". Quando il mestiere vero del libraio non si ferma davanti a nulla.

Lasciamo Torino e allarghiamoci all'Europa con Emma, un fantastico progetto che ho scoperto da poco e che adoro. Una piattaforma con numerose lezioni universitarie, dagli atenei di tutto il continente, fruibili per tutti, gratuite e in diverse lingue (italiano compreso). Se avete sete di conoscenza abbeveratevi fino alla ciucca. E, seriamente, preparatevi per il futuro che ci attende: sarà dura? Sì. Ci saranno nuove opportunità? Potrebbe darsi. Volete farvi trovare impreparati? No, e allora studiate!
platform.europeanmoocs.eu.

E, come sempre, concludo questa rubrica, con uno spottone personale. Pubblicizzando, senza vergogna alcuna, due miei progetti di cui potete godere da casa.

Il primo ormai lo conoscete a memoria, si tratta del Laboratorio Condiviso di Scrittura. Gratis e per Tutti. Siamo giunti al sesto esercizio e avete tempo fino a domenica alle 12 per svolgerlo.
www.radiocole.it/2020/03/sesto-esercizio-partiamo-dalla-fine.html.

Infine se avete già letto Guerra e Pace, se non avete ancora letto Guerra e Pace, se volete leggere Guerra e Pace, se non avete alcuna intenzione di leggere Guerra e Pace, qualunque sia la vostra situazione, seguitemi su Instagram con le mie stories pseudoserie in cui racconto, in tempo reale, pagina dopo pagina, la mia avventura nell'opera di Tolstoj ai tempi della quarantena. Giuro di pettinarmi prima di ogni stories.
www.instagram.com/jane_pancrazia/.


Ognuno di noi ha piccoli progetti, piccole sfide, cose che amerebbe fare ma che, per un motivo o per un altro, tende a rimandare, con la scusa della mancanza di tempo, di opportunità o dell'adeguata congiunzione astrale.

Io, ovviamente, non faccio eccezione e, in particolare, conservo accuratamente nel mio capiente cassetto del "vorerei ma non posso" diverse letture impegnative che mi spaventano e che quindi ho sempre rimandato a data da destinarsi.

Data che, però, con il sopraggiungere della quarantena, sembra finalmente essere arrivata e, con essa, il momento del "non ci sono più scuse". Ed è dunque questo il momento in cui, finalmente, mi sono decisa a cominciare a leggere l'imponente: Guerra e Pace di Tolstoj.

Ma visto che i progetti faraonici non vengono mai da soli ho, altresì deciso, di documentare questa mia avventura russa su Instagram con stories giornaliere in cui racconto impressioni, facezie, e personaggi interessanti. Quindi se volete vivere con me, per interposta persona, questo viaggio nella miglior letteratura russa di tutti i tempi, seguitemi su Instagram. Ne varrà la pena. Spero.


Ben strano il destino della mia rubrica di consigli. La prima edizione, uscita a inizio del mese, ha dovuto evitare teatri, cinema e cabaret, dato che li avevano già chiusi quasi tutti per colpa del coronavirus. Mentre la seconda (questa!), invece di uscire ad aprile, viene anticipata ad oggi, 11 marzo 2020, perché da un paio di giorni l'Italia è diventata tutta Zona Rossa e noi, lavoro permettendo, è meglio che #StiamoACasa. Quindi, se questa rubrica vuole avere un senso, che lo abbia soprattutto ora, nel momento del bisogno, nel momento in cui è grande la necessità di svago e suggerimenti.

Che siate da soli o in compagnia, con i vostri genitori, i vostri figli o i vostri amanti, 24 ore a casa sono lunghe e, per evitare l'abbrutimento, oltre che, cucinare, mangiare, fare ginnastica, è il caso di distrarsi con tutto ciò che la rete ha da offrire in questo momento. E vi posso assicurare che è molto ed è vario.

Eccovi un breve elenco da me amorevolmente redatto.

Stasera iniziano le trasmissioni di Red Zone Comedy, la stand up comedy disponibile direttamente a casa. Se guardandola mangerete patatine e vi farete uno spritz, l'effetto locale di cabaret sarà perfetto! www.facebook.com/redzonecomedy

Avete dovuto rinunciare a viaggi già in programma e vi è presa una tristezza cosmica? Non c'è problema, è possibile visitare alcune attrazioni anche dal proprio divano. Tre esempi? Il Louvre, la NASA e Digital Cosmos, la sede digitale del Castello di Rivoli – museo d'arte contemporanea. Quest'ultima è stata aperta in fretta e furia da pochissimo, proprio per andare in contro all'emergenza attuale e continuare a diffondere bellezza, vi pare poco?
www.louvre.fr/en/visites-en-ligne.
www.nasa.gov/glennvirtualtours.
www.castellodirivoli.org/mostra/digital-cosmos/.

Volete leggere ma avete finito i libri a casa? E che sfiga! Comprateli online, scaricateli o, ancora meglio, aiutate le librerie sparse per l'Italia che, grazie all'idea del sito The Book Advisor,  si impegnano a spedirvi i libri direttamente a casa. Le merci circolano ancora, il corriere suona, vi lascia il pacchetto davanti alla porta e stiamo tutti tranquilli.
Ecco l'elenco: www.thebookadvisor.it.

Poi avete ovviamente Youtube, la TV, i social con gli attivissimi influencer, ad ognuno il proprio, e il mio Laboratorio Condiviso di Scrittura, giunto ormai al quinto esercizio, a partecipazione libera e assolutamente gratuita. Mi sto autopromuovendo? E certo!

Mi sono persa qualcosa? Voi aggiungereste qualcosa all'elenco?






Come avrete già capito il 2020, per Radio Cole, sarà l'anno del Laboratorio Condiviso, ma non di solo laboratorio si vive e così, presa da incoercibile smania propositiva, ho deciso di inaugurare una nuova rubrica. Mensile. Il titolo? Ovviamente: Pancrazia Consiglia.

E no, non si tratta di una posta del cuore in cui voi mi scrivete i vostri tristi problemi ed io, dall'alto della mia esperienza, vi sciorino i miei preziosissimi consigli. No, non si tratta di questo, anche se a scriverla ora mi sembra un'idea bellissima! Ma no, dicevo, si tratta di altro: una volta al mese vi suggerirò cose da fare, vedere, leggere. Del resto, è ciò in cui consiste gran parte del mio lavoro, quindi perché non farlo anche qua?
Il periodo però è, come ben sapete, uno dei più delicati, quindi per questo giro salto a piè pari teatri, cabaret, cinema e musei, sperando ardentemente che possano tornare a pieno regime il prima possibile. Per questo mese, intanto, mi concentro su tutto ciò di cui potete godere da casetta vostra, dal vostro soggiorno virusfree.

Iniziamo con un libro: Il Dizionario che cura le parole. Da leggere, consultare e conservare gelosamente. Il primo volume di una serie che progetta di andare dalla A alla Z, per dare nuova vita a parole importanti come "resistenza" e "coraggio". Per saperne di più ecco il mio articolo pubblicato su TorinOggi.

Sempre di lettura tratta il secondo consiglio ma, in questo caso, non di una lettura da fare bensì da ascoltare. Luna's Torta, caffè libreria torinese, ha organizzato su Facebook una lettura online del Decamerone. Iniziata il 29 febbraio continuerà per 10 giorni. Dieci giorni durante i quali in oltre 100, tra operatori culturali, artisti, librai, gestori di locali, semplici fruitori provenienti da tutta Italia, leggeranno in video, un pezzo per uno, tutta le novelle del Boccaccio. Qui il link alla pagina dell'evento.

Infine, per trascorrere questi giorni virali e piovosi, potete anche scegliere di spiaggiarvi sul divano, accendere la tv e godervi tutti i film dello Studio Ghibli finalmente disponibili su Netflix. Sono sette i titoli tra cui  è possibile scegliere da ieri (primo marzo): Nausicaä della Valle del vento, Principessa Mononoke, I miei vicini Yamada, La città incantata, La ricompensa del gatto Arrietty, Il mondo segreto sotto il pavimento e La storia della Principessa Splendente.
Non avete l'abbonamento a Netflix? Tranquilli, potete usufruire della prova gratuita, basta registrarsi su questo sito. No, Netflix non mi paga per questo spottone: io sono una blogger poveraccia e lui è Netflix, perché mai LUI (il signor N) dovrebbe pagare ME?

Questi sono i miei consigli, voi ne avete altri da aggiungere?

Avete presente Emma Watson? La giovane attrice inglese, la piccola Hermione Granger, la ragazza sottile ed elegante come non se ne vedono spesso in giro? Ecco, lei.

Non so se lo sapete ma io che la seguo su Instagram lo so. So che è un’amante della lettura, so che s’interessa dei diritti delle donne, so che ama il bookCrossing e spesso lascia in giro libri per la gioia di fortunati sconosciuti.

Emma Watson, nel prossimo film dedicato alle Piccole Donne della Alcott, sarà Meg, la primogenita. Il film sta per uscire e, ovviamente, Emma, usa i social per fare un po’ di pubblicità, perché anche la promozione fa parte del mestiere di attore e chi non la fa ha quell’atteggiamento da snob che non vuole intaccare la pVopVia aVte, atteggiamento che, onestamente, in un’industria come quella di Hollywood non è solo fuori luogo ma anche parecchio paraculo.

Dicevo, Emma, in questo periodo sta spingendo particolarmente il film e la sua ultima trovata (sua o di qualche lungimirante assistente, poco importa) è stata di fare bookCrossing, lasciare copie di Piccole Donne in diversi luoghi simbolici di Londra. Monumenti dedicati a personaggi femminili di diversa importanza, come le donne cadute in guerra e – adoro– le suffragette!

Quindi se siete a Londra andate a caccia che, magari, con un’incrdibile botta di britannica buona sorte ne trovate ancora una copia. Se, invece, siete altrove, guardate il film, leggete/rileggete il libro o, semplicemente, fatevi l’eterna domanda: “Chi sono io tra le sorelle March?”
No, non “qual è la mia preferita?” ma “chi sono?”, che è cosa ben più interessante. Non vi darà il polso di chi siete veramente (ammettendo che ciò sia possibile) ma, certamente, di come vi vedete. La vostra soggettiva e, spesso castrante, opinione. 

Profilo Instagram Emma Watson >>> www.instagram.com/emmawatson/
“Più bulli, meno ciccioni” è questo il ritornello provocatorio di Selezione Naturale, ultimo estratto dall’album Tutti su per terra degli Eugenio in Via di Gioia. 
Un singolo che racconta il bullismo, accompagnato da un video dove si cerca di intuirne e spiegarne le origini. Una storia ambientata su un campo da calcio, durante una partita giovanile, dove a prevalere sono le aspettative degli adulti, le loro pressioni e la loro rabbia. Tutti elementi che finiscono col condizionare il comportamento dei più giovani, influenzati da questi “cattivi maestri”.

“Com’è nata la canzone?” chiedo a Eugenio Cesaro, cantante e compositore della band torinese. “Come nascono tutte le nostre canzoni: per strada... continua su TorinOggi...


È giorno fatto, quando D. decide finalmente di alzarsi. 

Beve un sorso di caffè freddo ed esce di casa.
Non chiude la porta.
Non la accosta nemmeno.

Il cielo è di un azzurro perfetto, i fiori nelle aiuole sono al massimo del loro splendore, una leggera brezza rende la temperatura ideale.

D. passeggia tranquillamente lungo i viali, con un libro sotto il braccio.
Poi si stende sotto un albero.

“Il tempo aveva perso la sua qualità pluridimensionale. Per Robert Neville esisteva soltanto il presente; un presente basato sulla sopravvivenza quotidiana, scandito dall’assenza di picchi di gioia o abissi di disperazione. Sono a un passo dallo stato vegetale, pensava spesso”. (*)
Legge ad alta voce, quando una mela si stacca dal ramo per cadergli a pochi centimetri. Un rumore secco, un evento piccolo e inaspettato che attira la sua attenzione. Ha fame e se ne ricorda in quel momento, quindi afferra il frutto e vi affonda i denti. Il succo zuccherino gli riempie la bocca ed un piccolo rivolo gli scivola lungo il mento. D. si pulisce svogliatamente con la mano, per poi infilare le dita tra le labbra e succhiare il dolce nettare. Sarebbe una sensazione piacevole se solo riuscisse a goderne.

“Devo cenare” – dice a nessuno, e s’incammina verso un supermercato.
Fa lo slalom tra le corsie e sceglie una lattina di carne in scatola.
Passa dalla cassa.
Non paga.

Sale con tranquillità le scale e raggiunge il suo appartamento.
Prepara la tavola: un piatto, una forchetta, un bicchiere d’acqua.
La carne e la gelatina gli si sciolgono in bocca.
Pulisce il piatto con cura, non rimane neanche una briciola.
Poi beve l’acqua fino all’ultimo sorso.

La radio è muta.
La televisione accesa dichiara “l’interruzione dei programmi”.
Così era questa mattina, così ieri, così l’altro ieri.

Così un anno fa, per la prima volta, quando D. si svegliò e si accorse di essere solo. Solo in casa, solo sul pianerottolo, solo nel palazzo, solo nell’isolato, solo nel quartiere, solo in città, solo nel paese, solo sul pianeta. Ha trascorso gli ultimi 360 giorni a cercare qualcun altro. A piedi, in bici, in auto, ha attraversato tutte le strade che ha potuto raggiungere senza trovare nessuno. Nessun uomo, nessuna donna, non un bambino su un’altalena, non un cane che sonnecchiava all’ombra, non un passerotto sopra un ramo, non un ratto in mezzo all’immondizia, non uno scarafaggio in un angolo buio, non una zanzara attirata dal suo odore. Niente e nessuno.

Il mondo è una scatola vuota a sua disposizione. Ogni cosa al suo posto, non come se gli altri se ne fossero andati mentre dormiva, ma come se nessuno avesse mai abitato la terra prima del suo risveglio. Un enorme plastico fatto di piante vere, fiumi che scorrono, supermercati da svuotare, teatri con camerini ordinati pieni di costumi che nessuno pare avere mai indossato. D. ha cercato qualcuno e qualcosa. Ma non ha trovato alcuna compagnia, né risposta.

Si alza dal tavolo, sparecchia e ripone tutto con cura. Poi va in bagno e apre l’acqua della vasca. Nel frattempo si spoglia, prima slaccia l’orologio, poi le scarpe, si sfila la t-shirt, si toglie jeans, calzini e slip. S’immerge.

Appoggiata al bordo di ceramica c’è una lametta. D. l’ha messa lì cinque giorni fa, appena di ritorno dal suo viaggio. Aveva ancora bisogno di alcuni giorni. Un’ultima flebile speranza. Ma ora tutto è pronto, tutto è deciso.

Un taglio al polso destro. Profondo.
Uno al sinistro. Altrettanto.

L’acqua cambia immediatamente colore. D. appoggia la testa al bordo e attende. Mezz’ora dopo il suo corpo si affloscia e scompare sotto la superficie. Piccole bolle affiorano. Una, due, tre, e poi più nulla.

Il mondo è vuoto. Ora. Completamente.

 _ Esperimento XY00254 concluso
Specie: Homo sapiens sapiens
Durata: 365 giorni terrestri
Metodo anticonservativo scelto: rescissione vasi sanguigni arti superiori
Avvio esperimento XY00255 _

Fine

(*) tratto da Io sono leggenda (I Am Legend) di Richard Matheson 

Questo racconto e molto altro, scritto da me e soprattutto da tanta altra bella gente, lo trovate su 22 Pensieri, la rivista mensile che raccoglie parole e immagini di un gruppo di impavidi e bellissimi figuri!


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