Radio cole
  • Home
  • Laboratorio di Scrittura via Newsletter
  • Adelina
  • Il Mio Progetto
Delle volte si mettono di mezzo il lavoro, la disorganizzazione, e la mia pigrizia.
Delle volte questo blog viene colpevolmente trascurato.
Delle volte capita che un post, che avrei dovuto pubblicare giorni fa, slitti al 31 dicembre. Slitti tanto da ritrovarsi ad essere l'emblematico ultimo post dell'anno.

Evidentemente, delle volte, il diavolo fa le pentole e anche i coperchi.

Nascoste tra le prossime righe ci sono storie e persone di questo 2014. Importanti per Radio Cole. Importanti per Jane. E importanti pure per Rossana. (Chi???)

Era il 28 maggio scorso quando pubblicavo:
La vita è un domino.
Una serie di coincidenze che ti fanno andare da un posto all'altro, da un incontro all'altro.
A te viene chiesto solo di continuare a muoverti, dire molti "Sì", e pochi ponderati "No".



(Continua...)
Non ce la farò mai a finire il doppio calendario dell'avvento pagano entro la mezzanotte di oggi.
E, sinceramente, non ho neanche intenzione di provarci.
Intanto, però, proseguo con la riproposizione dei post migliori di quest'anno. Con calma. Che tanto non ci corre dietro nessuno. O no?

E' la volta di uno dei più grandi successi di Humans-Torino.
Bella la foto, bella la persona, bello il tema proposto.

Il link alla pagina di Facebook.
Siamo giunti a metà strada nel doppio calendario dell'avvento pagano.
In ritardo? Of course!

Con il post meno cinque si celebra un altro progetto che ha caratterizzato il 2014 di questo blog: "Un marito per caso e per disgrazia".
Capitolo dopo capitolo, post dopo post, vi ho raccontato la storia di Adelina, Augusto e tutto il familiare cucuzzaro.

Un libro online che cominciò così:
Prologo.
Ogni mattina mi sveglio presto, tiro su i capelli come piacevano al marito mio, metto l’acqua di colonia dietro agli orecchi e piano piano, con la pioggia o con il sole, mi trascino fino a qua.

Tra le pietre, le fiammelle e gli alberi dritti, siamo sempre le stesse quattro facce: un gruppo di vecchi così rimbambiti che non c’è manco gusto a parlarci assieme.
(Continua...)

Non l'avete mai letto e intendete cominciare? L'avete letto ma vi è venuto un inspiegabile desiderio di rifarlo? Bravi! Già che ci siete, se qualche link tra un capitolo a l'altro non dovesse funzionare, vi dispiacerebbe lasciarmi un messaggio di avvertimento? Così mi evito la scocciatura di ricontrollarli tutti. Grazie.
Sono una blogger pigra e approfittatrice? Sì, lo sono.

NdA: Buona lettura!
Prosegue il doppio calendario dell'avvento pagano più disorganizzato di sempre!
Oggi, 28 dicembre, esce il post del 26.

Quando l'immagine si sposa perfettamente con le parole.
Il link alla pagina ufficiale è qui.
Sarebbe dovuto uscire ieri ma, meglio tardi che mai, ecco oggi a voi il post dell'avvento numero 5.

A cavallo tra il 2013 e il 2014 mi dedicai a un progetto giornaliero che, con grande originalità, chiamai appunto "Il Mio Progetto".
Trecentosessantacinque post. Uno per ogni giorno dell'anno. Dal 18 aprile 2013 al 17 aprile 2014.

Oggi vi ripropongo la chiusura di quella mia piccola impresa. Didascalica anzi che no.

17 Aprile
Sono Rossana Rotolo e oggi concludo Il Mio Progetto. 

Nel caso ve la siate persa: ecco la pagina Ufficiale, dove potete trovare ispirazione, origine e svolgimento di quella mia "avventura" lunga un anno.
La scorsa estate, nell'elegante parco della Tesoriera, incontrammo un professore. Un Signore. Un Maestro dai modi impeccabili.
Ci parlò della sua passione: la botanica.
Le piante non furono mai così affascinanti come quel pomeriggio di qualche mese fa.


Il link alla pagina di facebook.
Natale e Santo Stefano sono state giornate di festa anche per Radio Cole. Il computer è rimasto spento e gli aggiornamenti sono stati rimandati.

E' vero che avrei dovuto mantenere l'impegno del calendario dell'avvento pagano, ma non ho avuto voglia di fare tutto di corsa. Tanto sarà stata festa pure per voi, no? E sono sicura che avrete avuto tutti qualcosa di meglio da fare che leggere il mio blog.

Comunque sia, oggi si torna in pista e si recupera.
Avrei dovuto pubblicare questo post il 25. Ed il caso vuole che sia una delle cose meno natalizie e politicamente corrette che io abbia scritto in quest'ultimo anno.
Un racconto. Che, per la cronaca, io amo ancora moltissimo. E, vi assicuro, io non amo tutto ciò che scrivo, soprattutto quando lo rileggo a distanza di tempo.
Ma il fascino delle gesta del " vecchio docente universitario, senza cattedra e senza pensione" rimane ancora immutato per me.

Datato 2 aprile 2014, oggi vi ripropongo
"Il Professore"
Era giunta finalmente la primavera.
Il sole illuminava la città dal centro di un perfetto cielo color carta da zucchero.
Il Professore avanzava lungo il marciapiede, portando con sé solo un sorriso aperto da un orecchio all'altro. Procedeva a passo tanto spedito, che le falde del lungo impermeabile faticavano a coprire gli ossuti polpacci.
Ossuti, ignudi, pallidi e glabri. 


(Continua...)
Questa vigilia di Natale la dedico a quel signore pugliese arrivato a Torino cinquant'anni fa.
Lo incontrammo davanti a Palazzo Reale.
Elegante e colto. Ci conquistò.

Il link.


Prosegue la carrellata dei dieci post più rappresentativi di questo 2014.

Qual è stato l'evento che ho maggiormente pubblicizzato, seguito, amato quest'anno?
Impossibile non ricordarselo, sia che mi leggiate solo sul blog sia che abbiate la sventura di essere miei amici su Facebook, vi ho letteralmente tormentanto con il talent teatrale più figo della storia: Facce da Palco. La gara, tra artisti torinesi e non, che ho ufficialmente bloggherizzato da marzo a maggio.
Nonostante la mancanza di parcheggio, l'influenza, e il terrore di parlare in pubblico, non mi sono persa un appuntamento e non l'ho fatto perdere neanche a voi. Che lo voleste o meno.

Annunciai l'inizio di quest'avventura con un post pubblicato l'11 febbrai del 2014.
Queste furono le mie parole:

E ora come ve la dico questa cosa?
Come sbatto in prima pagina la notizia?
Come mi pavoneggio senza vergogna?
Vabbè, facciamo che ve la dico e basta!


Il primo marzo a Torino partirà Facce da Palco, un talent show ad eliminazione per artisti emergenti.
Un viaggio che si snoderà lungo nove serate e attraverso diversi locali della città. Un'avventura che terminerà a metà maggio con l'elezione del vincitore.
Le arti sceniche in gioco saranno le più diverse: dalla musica alla danza, dal teatro al cabaret, per poi passare attraverso la giocoleria, il mimo, la follia e l'incontinenza artistica!

Continua...

Fu un'esperienza memorabile che, per fortuna, si ripeterà anche quest'anno. Ma con una variante: oltre ad essere la blogger ufficiale, vestirò anche i panni della presidentessa di giuria. Non vedo l'ora di amministrare il mio nuovo ruolo con giustizia, spocchia, e prepotenza. Per l'occasione indosserò corona, mantello, e un inflessibile accento teutonico.
Oggi tocca al designer e alla ballerina.
L'incontrammo durante la nostra prima uscita a "caccia" di Humans.

La dimostrazione che un'immagine casuale, accompagnata da una risposta semplice, può aprire scenari fallaci ma interessantissimi.

Il link alla pagina ufficiale è qui.
La fine dell'anno si avvicina e il calendario dell'avvento pagano prosegue.

Oggi voglio riproporvi un post davvero speciale. Lo scrissi un sabato notte, dopo aver assistito per la prima volta ad un catch d'improvvisazione teatrale. Lo scrissi di getto e con divertimento. Lo scrissi non immaginando il successo che ne sarebbe derivato.

Quel due febbraio nacquero le cronache di Radio Cole. E scusate se è poco!

Metti una blogger tra il pubblico

Secondo i miei progetti più ambiziosi dovevamo essere in cinque.
Di fronte alla dura realtà ho prenotato due biglietti.
Nella realizzazione del mio peggior incubo, quando sono già in macchina, rimango sola. Abbandonata da un sms in corso Francia.

Ferma al semaforo, preda dello sconforto, penso per un attimo di fare inversione. Ma è solo un attimo poi, al grido di "echecazzo", continuo la mia strada diretta al Cecchi Point, tempio torinese dell'improvvisazione teatrale.

Una volta giunta lì, smadonno un quarto d'ora prima di trovare parcheggio, per poi lasciare l'auto in una via buia e mal frequentata. Perfetto! Ho sempre sognato di essere uccisa, fatta a pezzi con un taglierino, e convertita in mangime per galli da combattimento coreani.

Continua...

Quali sono i dieci post migliori pubblicati su Humans-Torino nel 2014?
Lo decido io!

In esclusivo ordine cronologico, parto con il primo momento magico di quest'esperienza in giro tra vie e volti.
Un ingegnere napoltano, da poco trasferitosi sotto la Mole, ci regalò serenità, poesia e un'inaspettata dichiarazione d'amore alla "fredda" Torino.



Per vedere il post sulla pagina ufficiale cliccate qui.
Siamo agli sgoccioli. L'anno sta per concludersi ed è tempo di bilanci, classifiche e buoni propositi.
Ecco, se non vi dispiace, io sceglierei di saltare a piè pari tutto ciò. E di fare altro.

A partire da oggi fino al 31 dicembre, vi riproporrò quotidianamente un post tra quelli pubblicati nel 2014 che, per le ragioni più diverse, considero meritevole di essere ricordato.
Farò una sorta di mini calendario dell'avvento pagano.

Anzi, già che ci sono, farò un mini calendario dell'avvento pagano doppio. Due post al giorno. Uno dedicato a Radio Cole e l'altro a Humans-Torino.
Attenzione, però, non si tratterà di una classifica, ma di un semplice elenco in ordine cronologico, in cui ogni segnalazione avrà lo stesso valore intrinseco della precedente e della successiva.

Siete pronti?
Bene.
Inizio con i post del Blog.

Lo scrissi quasi un anno fa.
Un microracconto, una forma di narrazione che quest'anno ho usato poco, ma che continuo ad amare per la sua immediatezza e complessità. Tutto il mondo in una capocchia di spillo.

Il 14 gennaio 2014 scrissi:
E i personaggi secondari si decisero finalmente a scendere in piazza. Ribaltarono trame, imbrogliarono intrecci, malmenarono indegni protagonisti.
La rivoluzione ebbe inizio.
E, per la cronaca, la rivoluzione ci fu sul serio.
Martedì 2 dicembre sono tornata al Cab41 per vedere gli Stand Up Comedian.
Questa volta però avevo appuntamento con il socio:
"Stasera vai al Cab?" mi ha chiesto.
"Sì"
"E se venissi anch'io? Così facciamo un poco di foto e interviste che, come al nostro solito, siamo alla canna del gas, abbiamo pochissimo materiale da parte, continua a piovere, è sempre buio, siamo oberati di lavoro, ci sono le cavallette, arrivano gli alieni, e mi si è scotta la pasta"
"Ti si è scotta la pasta? Oh cielo! Corriamo al Cab prima che sia troppo tardi!"

Ovviamente, per "correre al Cab" s'intende:
il socio che arriva tranquillamente con la sua auto e parcheggia davanti al locale, con una ruota sul marciapiede, una sulle strisce pedonali, una in bilico sopra il bidone dell'umido, e la quarta piantata sul femore in titanio di un vecchietto di passaggio.
Ed io che arrivo in orario, ma poi giro 20 minuti per trovare un posto. Venti minuti dopo i quali inizio a parlare in latino al contrario, girare la testa di 180 gradi, e vomitare minestrone a spruzzo. Fino a quando un tizio lascia libero un parcheggio, io ritrovo la fede, posteggio l'auto, bacio bambini, faccio camminare gli storpi, do la vista ai ciechi, e impartisco benedizioni random.

Una volta dentro il locale, il socio ed io fotografiamo e intervistiamo due cabarettisti e uno spettatore. I link sono i seguenti: uno, due e tre.

Poi ci sediamo e ci godiamo lo show.

I monologhisti si alternano sul palco. E con loro i più diversi argomenti: prosciutti vegetariani, gatti indemoniati, parrucchiere mefistofeliche, droghe e dipendenze assortite, uomini come pesci rossi, infanzie in un mondo senza telecomando, e persino elucubrazioni mistico religiose da rogo medievale.

Noi ridiamo e poi ci confrontiamo su un'annosa questione che ci vede su fronti contrapposti.
"L'importante è sapere stare sul palco" sostiene il socio, "e se non sai scrivere basta che trovi un autore"
"Certo, ma allora non sei più uno stand up comedian" rispondo io, "sei un attore che recita un copione. E' uno spettacolo anche questo ma non è stand up comedy, è altro"

Io ho ragione. Il socio ha torto. E voi dovete essere tutti d'accordo con me. Punto.
Perché siete sul mio blog e lui parcheggia sui femori d'innocui vecchietti. E, soprattutto, perché io esigo un po' di solidarietà: molti di voi neanche lo immaginano ma, con quelle due righe lì, rischio di attirarmi tanta di quell'antipatia che, al solo pensiero, necessito già di conforto.
Grazie.

Detto ciò, che fate domani?
Io torno al Cab41 ad assistere all'ultima serata di stand up prima delle feste.
Ci sarete anche voi? E allora diamoci appuntamento alle 21:30 in via fratelli Carle 41 (41!).

Dopo anni, anni e anni da blogger-poveraccia mi sono finalmente fatta il Dominio. Ed è stato bellissimo.

Ispirata da questo post di Cannibal Kid, guidata da quest'altro di Costanza, e salvata dall'esaurimento nervoso da quest'ultimo di Pietro Web, ho fatto mio un angolo di rete che risponde all'ovvio nome di www.radiocole.it
E, nel compimento dell'impresa, non ho commesso neanche un guaio informatico irreparabile e non ho guadagnato neanche una ciocca di capelli bianchi da stress. E di ciò mi bullo moltissimo.

Dopo essermi bullata passo a tranquillizzare i miei più abitudinari lettori: potete continuare ad utilizzare anche il vecchio indirizzo (www.radiocole.blogspot.com) perché tanto verrete comunque teletrasportati qua. A casetta. Nella vecchia e cara Radio Cole. Dove, come potete vedere con i vostri stessi occhi, è cambiata la via ma l'arredamento è rimasto sempre lo stesso. Per ora.

Questo minuscolo passo per l'umanità, ma enorme per la mia bloggeritudine, sarà il primo di una serie d'interventi di style e restyle necessari per dare nuova linfa, ordine, e concretezza al mio lavoro.
Ma non agitatevi, state sereni, lo spirito di condivisione, amore per la bellezza, e passione per la stupidera continuerà a regnare sovrano su questa pagina. E ci mancherebbe altro, la padrona di casa sono sempre io. Anzi, d'ora in avanti, lo sarò persino di più. No, non più stupida, solo più padrona.
Questa cronaca, che non è una cronaca, parte da più lontano del solito.
Parte da una settimana prima dello spettacolo. Parte da un piovoso sabato mattina in cui il socio ed io siamo andati a San Pietro in Vincoli.

La rassegna teatrale Palco Oscenico e la pagina facebook Humans Torino quest'anno hanno stretto un Media Parternship. Detto così fa molto figo, ma anche incredibilmente freddo.
In realtà quest'estate Nat ed Elena, già organizzatrici di Facce da palco, mi hanno chiesto "Vi va, a te e il socio, di fotografare e intervistare i nostri artisti?" "Certo che ci va!"
Molto meno figo ma decisamente più umano.

Così è nata la collaborazione. Collaborazione che ci ha portato ad incontrare persone interessanti in luoghi interessanti. Un gorilla in un bar. Due pazzi ai bordi di una fontana. E un gruppo di attori in una chiesa sconsacrata. E' questo che è San Pietro in Vincoli. Una chiesa sconsacrata all'ingresso di un ex cimitero.

Ecco spiegati, il socio ed io, un plumbeo sabato mattina a parcheggiare, varcare un cancello, attraversare un porticato, passare una porta, scendere delle scale e...
...e perderci.
Ebbene sì, ci siamo persi nei corridoi sotterranei di una chiesa sconsacrata.
Ci siamo persi tra le mille fotografie di una mostra appena allestita. Meravigliosa ma inquietante.
Ci siamo persi con lui che rideva e cercava di farmi paura. Ed io che tentavo dignitosamente di essere disinvolta ma che, tutto sommato, avrei preferito stare da un'altra parte. Meravigliosa (io) ma fifona e impressionabile.

Dopo dieci minuti di giri a vuoto, altre scale e porte serrate, siamo tornati sui nostri passi per ritrovare finalmente la giusta strada.
"Prego, accomodatevi" ci ha detto in un soffio Katia facendoci entrare, mentre gli altri stavano già provando. Gli altri erano gli artisti del LabPerm sull'Arte dell'Attore. Parlavano, cantavano, sussurravano. Ripetevano, correggevano, confrontavano. Tutto questo mentre il socio fotografava ed io cercavo di farmi il più piccola possibile. Per non disturbare, infastidire, rompere la magia. Piccola e mimetizzata con la parete. "Ti vuoi sedere?" mi ha chiesto mille volte Katia. "No, no" ho risposto mille volte io, dritta come un fuso. Un fuso che tratteneva il fiato e sgranava gli occhi. Perché le prove, spesse volte, possono essere più interessanti dello spettacolo stesso. Secondo me non si perde la magia, a differenza di quanto accade a Dorothy quando scopre l'ometto celato dietro la grande maschera di Oz, ma si comprende il meccanismo, l'ideazione, la fatica, la narrazione.

Poi i personaggi sono tornati ad essere persone. Il racconto vita. Ed una caffettiera è stata messa sul fuoco. L'incanto è diventato accoglienza.
Insomma, le prove si sono interrotte per un po' e noi ci siamo messi al lavoro. Il socio ed io abbiamo fotografato ed intervistato. E da quei pochi minuti di chiacchiere è nato questo post.


Uno dei miei preferiti da quando è iniziata l'avventura di Humans Torino. Se volete vederlo per bene, e magari guardare l'intera pagina, e già che ci siete dare un'occhiata alle altre foto, e inoltre metterci anche il like, cliccate qui. Altrimenti che voi siate maledetti! amici come prima.

Una settimana dopo, il 22 novembre, mentre il socio se ne stava in giro come al suo solito, io sono andata a vedere la data dei LabPerm all'interno del calendario di Palco Oscenico. Niente chiesa sconsacrata questa volta, ma l'accogliente e familiare Cafè des Arts. Non lo spettacolo originale per intero, dato che mancava il tempo e soprattutto lo spazio, ma una sintesi il più coerente e vicino possibile al prodotto completo e originale.
Ho visto 45 minuti di rabbia e poesia, musica e canzoni, storie e personaggi. Quarantacinque minuti per rappresentare la società attuale con limiti e storture, ingiustizie e follie. Tre quarti d'ora di talento e passione, comunicazione e arte, lotta e denuncia.

Noi del pubblico eravamo seduti vicini, stretti, periferici per lasciar il maggior spazio  possibile alla rappresentazione. Ed è proprio da quella posizione che, oltre ad osservare gli artisti, ho potuto guardare anche la gente. Il ragazzo perplesso, la donna rapita, la bambina attenta. Ed ho capito. E' questo il bello di un progetto come Palco Oscenico. E' questo il suo senso. Il teatro fuori dai teatri. A disposizione di tutti. Di chi cercherebbe il bello comunque e di chi ha bisogno di essere rincorso. Ogni forma di arte performativa e spettacolo: l'improvvisazione, il cabaret, la sperimentazione. Ad ogni appuntamento uno spicchio diverso di questo mondo. Tutto a disposizione di tutti. In luoghi accessibili e vicini, seppur in alcuni casi non particolarmente adatti. Per l'opportunità di chi rappresenta e di chi gode della rappresentazione.

Palco Oscenico torna a gennaio e io ci sarò. Come sempre. Gioiosa ed orgogliosa.
"Shhhhh...abbassa la voce"

Volete darmi sui nervi?
Ditemi questa semplice frase.
"Shhhhh...abbassa la voce"
Disponibile anche nella variante "Shhhhh...non urlare"

Non importa che io stia davvero urlando o abbia semplicemente un tono troppo alto rispetto al contesto in cui mi trovo. Questo richiamo mi farà andare il sangue al cervello. Immediatamente.

Non so da cosa dipenda la mia reazione istintiva. Non so a quale trauma infantile debba essere fatta risalire. Il risultato è sempre lo stesso.

L'interlocutore dice "Shhhhh...abbassa la voce". E il mio cervello registra "Stai zitta cretina!" oppure "Non urlare, razza di cafona inadeguata" o ancora "Chiudi quella boccaccia, imbarazzante femmina che non ha ancora imparato a comportarsi".
Ed è solo grazie al mio esiguo ma efficiente pacchetto di neuroni razionali, più o meno il 5% del totale, che non salto subito alla giugulare del richiamante. Cioè, mentalmente lo faccio. Attacco al collo il malcapitato, strappo la testa con un morso, e poi faccio roteare il cranio tenendolo per i capelli. Ma realmente no. Realmente mi limito ad abbassare la voce e continuare a parlare. Riuscendo, molto spesso, persino a mantenere un'espressione neutra.

E voi? Non vorrete farmi credere che io sia l'unica ad avere queste turbe?
Non c'è nulla che vi dia esageratamente e inspiegabilmente fastidio?
Raccontate. Raccontate con il tono di voce a voi più congeniale.
Post più recenti Post più vecchi Home page

La mia vetrina Amazon

La mia vetrina Amazon
Dai un'occhiata ai miei consigli di lettura e scrittura...

Social

Jane Pancrazia Cole

Jane Pancrazia Cole
Chi sono e cosa faccio? Clicca per leggere la pagina Wikipedia che non avrò mai...

POPULAR POSTS

  • Creatività porta creatività
  • La nuova 500
  • I mei primi libri

Categories

IlMioProgetto chiacchiere libri Racconti viaggi Torino cinema RadioCole attualità musica televisione società DiarioRacconti sport Nella Rete blogosfera Laboratorio Condiviso teatro citazioni microracconti FacceDaPalco arte Un marito per caso e per disgrazia Erasmus HumansTorino Peanuts scrittura creativa cabaret Rugby meme ImprovvisazioneTeatrale PrincipeV lavoro poesia OffStage articolo sponsorizzato Pancrazia Consiglia pubblicità twitter PancraziaChi? TronoDiSpade articolo Adelina Harry Potter Podcast premi tennis graficamente PancraziaInBerlin materiale di scarto DaFacebookAlBlog Pancrazia and the City Roma True Colors DonnePensanti EnglishVersion favole laboratorio scrittura sogni CucinaCole IlRitorno chiavi di ricerca dasegnalare help 2.0 video Le piccole cose belle Mafalda Rossana R. cucina kotiomkin live blog candy da segnalare metropolitana satira
Powered by Blogger.

Blog Archive

  • ►  2023 (15)
    • ►  marzo (3)
    • ►  febbraio (6)
    • ►  gennaio (6)
  • ►  2022 (57)
    • ►  dicembre (3)
    • ►  novembre (5)
    • ►  ottobre (10)
    • ►  settembre (5)
    • ►  agosto (3)
    • ►  luglio (6)
    • ►  giugno (6)
    • ►  maggio (9)
    • ►  aprile (3)
    • ►  marzo (1)
    • ►  febbraio (3)
    • ►  gennaio (3)
  • ►  2021 (20)
    • ►  dicembre (3)
    • ►  novembre (1)
    • ►  settembre (1)
    • ►  agosto (6)
    • ►  aprile (2)
    • ►  marzo (2)
    • ►  febbraio (2)
    • ►  gennaio (3)
  • ►  2020 (84)
    • ►  dicembre (6)
    • ►  novembre (6)
    • ►  ottobre (6)
    • ►  settembre (6)
    • ►  agosto (6)
    • ►  luglio (10)
    • ►  giugno (9)
    • ►  maggio (11)
    • ►  aprile (8)
    • ►  marzo (8)
    • ►  febbraio (4)
    • ►  gennaio (4)
  • ►  2019 (6)
    • ►  dicembre (1)
    • ►  agosto (1)
    • ►  luglio (2)
    • ►  febbraio (1)
    • ►  gennaio (1)
  • ►  2018 (37)
    • ►  dicembre (1)
    • ►  novembre (5)
    • ►  ottobre (3)
    • ►  settembre (7)
    • ►  agosto (3)
    • ►  luglio (2)
    • ►  maggio (1)
    • ►  aprile (7)
    • ►  marzo (8)
  • ►  2017 (23)
    • ►  settembre (2)
    • ►  maggio (2)
    • ►  aprile (4)
    • ►  marzo (8)
    • ►  febbraio (6)
    • ►  gennaio (1)
  • ►  2016 (20)
    • ►  settembre (2)
    • ►  giugno (2)
    • ►  maggio (1)
    • ►  aprile (7)
    • ►  marzo (2)
    • ►  febbraio (1)
    • ►  gennaio (5)
  • ►  2015 (78)
    • ►  dicembre (1)
    • ►  ottobre (4)
    • ►  settembre (4)
    • ►  agosto (8)
    • ►  luglio (6)
    • ►  giugno (7)
    • ►  maggio (6)
    • ►  aprile (6)
    • ►  marzo (11)
    • ►  febbraio (11)
    • ►  gennaio (14)
  • ▼  2014 (242)
    • ▼  dicembre (17)
      • Meno Quattro (Radio Cole)
      • Meno Cinque (Humans-Torino)
      • Meno Cinque (Radio Cole)
      • Meno Sei (Humans-Torino)
      • Meno Sei (Radio Cole)
      • Meno Sette (Humans-Torino)
      • Meno Sette (Radio Cole)
      • Meno Otto (Humans-Torino)
      • Meno Otto (Radio Cole)
      • Meno Nove (Humans-Torino)
      • Meno Nove (Radio Cole)
      • Meno Dieci (Humans-Torino)
      • Meno Dieci (Radio Cole)
      • Humans-Cab
      • www.radiocole.it
      • Una cronaca che non è una cronaca: Humans-Stage
      • Abbassa la voce
    • ►  novembre (8)
    • ►  ottobre (8)
    • ►  settembre (10)
    • ►  agosto (7)
    • ►  luglio (18)
    • ►  giugno (18)
    • ►  maggio (19)
    • ►  aprile (23)
    • ►  marzo (40)
    • ►  febbraio (38)
    • ►  gennaio (36)
  • ►  2013 (353)
    • ►  dicembre (40)
    • ►  novembre (37)
    • ►  ottobre (48)
    • ►  settembre (33)
    • ►  agosto (35)
    • ►  luglio (39)
    • ►  giugno (35)
    • ►  maggio (40)
    • ►  aprile (23)
    • ►  marzo (8)
    • ►  febbraio (10)
    • ►  gennaio (5)
  • ►  2012 (126)
    • ►  dicembre (10)
    • ►  novembre (9)
    • ►  ottobre (12)
    • ►  settembre (13)
    • ►  agosto (19)
    • ►  luglio (10)
    • ►  giugno (10)
    • ►  maggio (7)
    • ►  aprile (6)
    • ►  marzo (10)
    • ►  febbraio (10)
    • ►  gennaio (10)
  • ►  2011 (95)
    • ►  dicembre (18)
    • ►  novembre (6)
    • ►  ottobre (4)
    • ►  settembre (9)
    • ►  agosto (5)
    • ►  luglio (10)
    • ►  giugno (12)
    • ►  maggio (4)
    • ►  aprile (7)
    • ►  marzo (9)
    • ►  febbraio (4)
    • ►  gennaio (7)
  • ►  2010 (97)
    • ►  dicembre (9)
    • ►  novembre (6)
    • ►  ottobre (2)
    • ►  settembre (7)
    • ►  agosto (7)
    • ►  luglio (16)
    • ►  giugno (10)
    • ►  maggio (8)
    • ►  aprile (9)
    • ►  marzo (9)
    • ►  febbraio (6)
    • ►  gennaio (8)
  • ►  2009 (61)
    • ►  dicembre (4)
    • ►  novembre (5)
    • ►  ottobre (10)
    • ►  settembre (8)
    • ►  agosto (3)
    • ►  luglio (5)
    • ►  giugno (2)
    • ►  maggio (4)
    • ►  aprile (6)
    • ►  marzo (5)
    • ►  febbraio (4)
    • ►  gennaio (5)
  • ►  2008 (76)
    • ►  dicembre (3)
    • ►  novembre (5)
    • ►  ottobre (8)
    • ►  settembre (5)
    • ►  agosto (5)
    • ►  luglio (6)
    • ►  giugno (6)
    • ►  maggio (11)
    • ►  aprile (12)
    • ►  marzo (8)
    • ►  febbraio (5)
    • ►  gennaio (2)
  • ►  2007 (132)
    • ►  dicembre (2)
    • ►  settembre (18)
    • ►  agosto (11)
    • ►  luglio (33)
    • ►  giugno (13)
    • ►  maggio (13)
    • ►  aprile (16)
    • ►  marzo (26)

Copyright © Radio cole. Designed & Developed by OddThemes