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Il 27 luglio 2007 uscirà nelle sale di mezzo mondo l'attesissima trasposizione cinematografica dei Simpson.
Noi, in Italia, dovremo aspettare....come sempre... fino al 21 settembre....per fortuna esiste Youtube e nell'attesa si può ingannare il tempo con gli spassosissimi trailer già in circolazione!

Il primo....



Il secondo...



Anche il terzo....



...e poi non dite che non vi coccolo!
Una volta si smetteva di andare al cinema a maggio: la calura estiva non invitava a chiudersi in una sala a fare la sauna per due ore! Ma adesso, che l'aria condizionata ce l'hanno "cani e porci" (ce l'ho pure io, che oltre ad essere povera e tirchia, sono anche freddolosa!), andare a vedersi un film a fine giugno è diventato normale.
Il problema è che i distributori in Italia non sembrano essersene ancora accorti e, più si avvicina l'estate, più diventa difficile trovare dei titoli degni di essere visti!

Ieri sono andata a vedere uno dei pochissimi film validi ancora in circolazione in questo periodo: "Il destino nel nome" di Mira Nair.
La regista indiana descrive la distanza esistente tra la sua cultura e quella americana, e gli inevitabili scontri tra figli americani di origine indiana e genitori indiani, trasferitisi in America.
Una pellicola che, in definitiva, racconta la ricerca della propria identità.

Il protagonista, figlio di due genitori indiani, ma nato negli Stati Uniti, passerà la prima parte della propria vita a "negare" le proprie origini, sentendosi estraneo ad una cultura a cui non sente di appartenere.
Poi si butterà tutto alle spalle per riabbracciare la sua "parte" bengalese, negando ciò che era stato fino a quel momento.
Solo alla fine della vicenda, finalmente libero, potrà essere sè stesso: un po' indiano ed un po' americano, un mix delle due culture.



(Foto tratte dai siti: celluloidportraits e film)
Una notizia interessante (per il mio blog una vera rarità!) e positiva...
vi linko direttamente il blog dove l'ho letta:
DiarioNotturno
Devo essere messa proprio male se mi metto a citare Morgan, (ex)cantante dei Bluvertigo, ma ho appena letto una sua intervista sul sito del Tgcom (anche questo dà l'idea di come io stia messa!!!) e mi sono imbattuta in una sua affermazione molto interessante.

In realtà non ho ancora deciso se sono d'accordo o meno con ciò che dice, ma il fatto che io ci stia ancora a ragionare sopra, a distanza di ore, è indice del fatto che, almeno, non mi abbia lasciata indifferente, scivolandomi addosso come molte cose che leggo.

" E la situazione politica attuale come la descriverebbe?
Io penso che se un politico è impopolare sta facendo la cosa giusta. I politici di oggi non sono commerciali. Per fare una citazione 'se si lasciano troppe cose al popolo poi vince Barabba'
".....

....dichiaro la mia assoluta ed imbarazzante ignoranza, ma se qualche anima buona mi dicesse chi è stato il primo a dire questa frase mi farebbe un vero piacere!....grasssie

Morgan, durante la sua intervista, ha citato anche la sua figlioletta...

"Un giorno con la sua manina faceva avanti e indietro sulle veneziane che avevamo a casa. E mi ha detto 'papà senti? Questo è il rumore della casa...'. Aveva solo due anni!"

.....amore di papà...piccole anime poetiche crescono!
Aspettando che Walter Veltroni venga ingurgitato dal partito democratico, per poi essere sputacchiato fuori a brandelli, io mi sono letta il suo primo romanzo: "La scoperta dell'alba", edito da Rizzoli.

Un bel libro, che mescola svariati generi, con una trama che, pur basandosi su un presupposto inverosimile, risulta ben studiata e credibile.

Il protagonista è un uomo di mezza età, il cui padre scomparve durante gli anni di piombo, quando lui era ancora un ragazzino.
Una ferita ancora aperta, un interrogativo irrisolto che ne ha inevitabilmente condizionato la vita.
Una mattina, trovandosi nella vecchia casa di campagna riuscirà a mettersi in contatto con il suo passato: un telefono gli permetterà di superare i limiti del tempo. Da qui inizierà un'indagine, che lo porterà finalmente alla verità, scomoda, dolorosa, ma necessaria.

"Ecco, ora ho finito il mio diario. Queste sono le ultime parole scritte su Giovanni Astengo. Ora si stamperà questa storia. Qualcuno la leggerà, la riassumerà, la archivierà. E così, finalmente, avrò vissuto davvero"
("La scoperta dell'alba", Walter Veltroni, Rizzoli, pag 150)
La convivenza tra Yu e Boris risultò da subito molto equilibrata.

Il maschione teutonico era ormai abbastanza grande per scaraventarsi fuori dalla vaschetta senza bisogno di passare sopra Yu che, al contrario, piccolissima ma iperattiva, usava senza alcun timore reverenziale il "povero" Boris come "trampolino di lancio" per proiettarsi verso la libertà.

I due iniziarono l'esplorazione di casa mia per gradi.
Inizialmente si intrufolarono in tutti i luoghi bui della mia camera: li trovai sotto il letto, dietro l'armadio, dentro la chitarra!!!
Poi passin passetto si fecero più coraggiosi e sperimentarono le bellezze del corridoio, nascondendosi o sotto un poggiapiedi dell'800 (...e scusate se è poco!) o sotto un mobile di quelli "come li facevano una volta", 100 kg di legno massiccio, che era un vero piacere spostare per liberare uno dei due fuggitivi.
Ormai senza paura provarono anche a passare un week end di relax nella camera dei miei!

Ad un certo punto Boris spinse la sfida ancora più in là, e si fece trovare ad accogliermi in salotto...non vi sembrerà un evento eccezionale, ma voi non sapete che tra il corridoio ed il salotto vi era una rampa di scale! Tra l'altro, mi sono sempre chiesta se il pazzoide si fosse gettato direttamente dal pianerottolo o avesse fatto tutta la strada step by step (come dicevano i mitici New Kids on the Block!),scalino per scalino.

Ogni volta che tornavo a casa, accendevo tutte le luci terrorizzata dall'idea di scivolare sopra o, peggio ancora, sfrittellare una delle mie due vivaci tartarughe.

L'unico momento in cui i due esaltati stavano tranquilli era quando mettevo la vaschetta in balcone sotto il sole: a quel punto assumevano la tipica posizione ad X e rimanevano immobili a godersi la tintarella!
Questa loro immobilità ed il fatto che il mio balcone fosse tutto in cemento e quindi privo di via d'uscita mi faceva stare tranquilla e quindi capitava che non andassi a controllarli per ore.
Del resto, cosa sarebbe mai potuto succedere?
Abitando in città escludevo il fatto che un falco si abbattesse su di loro per sbocconcellarli, se qualche innocente gatto randagio avesse osato avvicinarsi probabilmente Boris l'avrebbe preso a testate e l'unica via di fuga esistente (un buco per l'acqua piovana) veniva coperto da me tramite un pelusche....ancora me lo ricordo: un ghepardino dall'aria molto meno feroce delle mie due tartarughe!

Un indimenticabile pomeriggio verso le 18, uscì per ritirare la vaschetta, cambiare l'acqua e nutrire i miei due piranha e....Boris non c'era più!
Yu mi guardava con quell'aria tra l'innocente e il solidale, della serie: "Io non c'entro niente, non ho visto dove è andato, non c'ero e se c'ero dormivo e poi comunque non te lo direi mai lo stesso...non faccio la spia!" (è sempre stata molto espressiva!)
Iniziai col guardarmi in giro con un'aria più inebetita del solito, il mio balcone non era particolarmente grande e un animalone verde brillante a spasso su pavimento beige si sarebbe notato!
Ma del fuggitivo non vi era traccia, dove poteva esser finito?...diedi un'occhiata al ghepardino e con mio sommo orrore mi accorsi che era stato spostato!Boris aveva aggirato l'ostacolo e si era lanciato nel vuoto!
Panico e disperazione!!!!
L'unica cosa che mi impedì di avere una crisi isterica lì sul momento fu il fatto che il balcone si trovasse "solo" al primo piano: un volo di pochi metri a cui, un vero duro come la mia adorata tartaruga, poteva sopravvivere!
Corsi in giardino e, con il sole che ormai stava tramontando, costrinsi tutta la mia famiglia, fidanzato compreso, ad una ricerca disperata con tanto di torce, richiami che risuonavano nel buio e gamberetti agitati per attirare l'attenzione.
Di Boris non vi era traccia!
Improvvisamente quel fustacchione verde mi sembrò così indifeso, passai la notte ad immaginarmelo spiattellato sotto un camion o vittima delle angherie di una banda di GattiBulli.

La mattina fu un urlo a svegliarmi: era mia madre!
La mia tartaruga tennista era ancora viva, immobile alla base di un cespuglio con un'aria decisamente terrorizzata (la prima ed unica volta che l'erede verde di Chuck Norris mi sembrò spaventato). Probabilmente aveva passato tutta la notte lì e noi non l'avevamo vista soltanto perchè era dello stesso colore delle piante!

Lo presi tra le mie amorevoli braccia, cercando di tranquillizzarlo, e lui cercò di strapparmi un dito: il mio dolce Boris era tornato!

...to be continued!
(Io e Boris, prima parte)
(Io e Boris, seconda parte)
Di cose brutte in televisione durante questa stagione ce ne sono state tante, ma sarebbe troppo facile criticare i vari reality o fare l'ennesima reprimenda sui programmi della De Filippi.

Il mio obbiettivo è un altro...Ugly Betty!
Italia 1 ha pubblicizzato questo telefilm per due mesi....ogni giorno aggiungeva una tessera del puzzle, ti incuriosiva, ti faceva venire l'acquolina in bocca ed io, da vecchia stordita quale sono, ci sono cascata con tutte le scarpe!
Mi sono piazzata davanti alla tv pronta ad assistere ad un evento...."Non disturbatemi, non chiamatemi, stasera devo guardare la tv: c'è Ugly Betty!"

Quando una è una boccalona come me inevitabilmente si trova a vivere cocenti delusioni.

Questo telefilm è....come dire...qual'è l'aggettivo più adatto?....ah si!Ce l'ho!E' noioso, soporifero, uno spreco di tempo per lo spettatore e di denaro per PierSilvio che ha avuto la bella pensata di acquistarlo!

Hanno preso "Il diavolo veste Prada", film piatto e mediocre, e hanno sostituito la protagonista, molto carina e non alla moda, con una ragazza decisamente brutta che si veste al buio scegliendo i vari capi da una discarica!

Qual'è il più grande difetto di questo telefilm?Semplicissimo: non fa ridere!...non fa neanche sorridere!...ma ti fa sbadigliare: tanto!
Come questo "capolavoro" abbia potuto avere un successo strepitoso negli Stati Uniti, mi è del tutto oscuro!
A produrre questa perla è la bella attrice messicana Salma Hayek, che ha scelto una protagonista, messicana anch'essa, che vive in una famiglia tamarra , prototipo perfetto di tutti i clichè sui latini (saranno contenti i connazionali della Hayek), brutta come la fame, ma intelligente e sensibile, in mezzo ad un mondo di belli e superficiali.....
...che originalità!

Ma sono solo io ad aver incontrato anche brutti di una cattiveria irripetibile e belli sensibili e gentili?

ps: questo telefilm non è la cosa più brutta che ho visto in tv durante questa stagione, ma, sicuramente, quella che mi ha maggiormente deluso.
Rileggendo il mio blog, mi sono resa conto che quello che ho scritto finora non dà una visione veritiera di me stessa.
Ciò dipende dal fatto che normalmente ho l'abitudine di dedicare i miei post solo a quello che mi colpisce favorevolmente, ignorando ciò che non è di mio gradimento (tranne rare eccezione, tipo questa)....ma il risultato finale è che sembra che a me piaccia tutto o quasi...

Ho deciso, dunque, di dedicare un po' di attenzione anche a quello che non mi è piaciuto, anzi, che non mi è piaciuto per niente...

Iniziamo dal cinema: il film più brutto che ho visto quest'anno?

The winner is BORAT!!!
Ero andata a vederlo a causa di una promessa fatta ad una mia amica. L'avevo portata a vedere Saturno Contro, che a me è molto piaciuto, ma lei aveva iniziato a piangere dopo 20 minuti dall'inizio della pellicola, per finire soltanto una volta risalite in macchina....io mi ero sentita un po' in colpa: una cosa è commuoversi, un'altra rischiare la disidratazione!!! Così ebbi la bell'idea di prometterle:"La prossima volta andiamo a vedere una commedia!"(accidenti a me!)

Quasi un mese dopo lei mi portò a vedere Borat!!!
2 ore, o giù di lì, di cattivo gusto elevato all'ennesima potenza!
Io non sono mai stata una sostenitrice del "politicamente corretto" a tutti i costi ed io stessa, ogni tanto, mi lascio andare a qualche battutaccia da camionista, ma a tutto c'è un limite!!!
Hanno pubblicizzato per mesi questo film come un'intelligente satira sulla società americana, ma quello che ho visto io sono state poche (pochissime) scene intelligenti in un mare di immagini da "voltastomaco".
Questo film non solo fa ridere pochissimo, ma riesce ad annullare da solo l'effetto satirico, che viene sopraffatto da una serie di scene rivoltanti.
Forse è colpa mia, sono troppo per benino, poco intelligente e decisamente non abbastanza "avanti" per cogliere questa sofisticata opera?....o forse è proprio il film che è una vaccata?!?!
Non sento mai la parola "Fuga"
Senza un ribollire del sangue!
Un'improvvisa aspettativa!
Un dispormi a volare!
Non sento mai di vaste prigioni
Da soldati abbattute
-Senza scuotere, infantilmente, le mie sbarre
Solo per fallire di nuovo!

I never hear the word "Escape"
Without a quicker blood!
A sudden expectation!
A flying attitude!
I never hear of prisons broad
By soldiers battered down
-But I tug, childish, at my bars
Only to fail again!


Emily Dickinson (componimento 77 secondo la cronologia di Johnson)

Udite!Udite!Oggi aggiorno il blog!
Ultimamente sto molto trascurando questo mio spazio, sia per gli impegni pressanti della mia vita “reale”, sia perchè non voglio che Radio Cole sia un obbligo, ma un piacevole spazio di cui usufruire solo quando ne senta realmente la necessità……

…ok, le chiacchiere stanno a zero: si comincia!

Durante la scorsa fiera del libro, passando da uno stand all’altro con la velocità di una pallina da flipper, mi sono imbattuta in un romanzo in lingua inglese, ambientato a Torino : “A fiasco in Turin” di tale Justin de Mazia, insegnante di economia, nato a Brighton, ma residente nella mia GianduiottoCity ormai dal lontano 1998.
Incuriosita da questo mix anglo-taurinensis ho messo mano al portafoglio e…ho fatto bene!

Il romanzo è la più classica commedia degli equivoci pregna di humour britannico. In una grande villa sulla collina di Superga un gruppo di turisti inglesi dà vita ad una serie infinita di misunderstanding, in molti mentono ed alcuni fingono di essere ciò che in realtà non sono. Si ride o almeno sorride per tutte le 270 pagine, che scorrono via veloci veloci.

Alla fine del romanzo, per bocca del protagonista, de Mazia omaggia Torino così:

“Turin was the seat of the Savoy kingdom, you know.”
“Was it?”
“Yep. From here, the king formed Italy. With a bit of help from an army. A thousand men marched to the South.”
“That’s not many.”
“It is when you’re fighting for democracy, against tyrannical oppressors. That was their story, anyway. The original parliament was in Turin.”
“I always thought Turin was just football and car makers.”
“A common misconception. The place is stepped in history. Up to its neck in it. Full of castles and stuff. It’s one of the great European cities like Paris and London.”


(A fiasco in Turin, Justin de Mazia, Edizioni Artestampa, pagg. 269-270)
Una volta portata a casa la mia tartaruga nuova di zecca, non restava altro che trovarle un nome adatto…
Sicura che il mio nuovo amichetto verde fosse un “ometto”, almeno così ci aveva assicurato il commesso, l’opzione cadde automaticamente su Boris!

Immagino che vi stiate chiedendo il perché…insomma, non si può certo dire che questo sia un nome tipico da tartaruga o da animale in genere.
Per risolvere il mistero devo fare una piccola digressione…anzi una piccola confessione: dall’età di 13 anni fino ai 23 ho nutrito un’insana passione, se non addirittura un amore folle, per il tennista tedesco Boris Becker.


Fra tutti gli attori affascinanti, i cantanti sexy o i calciatori fisicatissimi, perché ho scelto proprio lui?
Ovviamente non so rispondere. Io lo consideravo, anzi lo considero tuttora, bellissimo, ma so che molti non la pensano così (prima fra tutti mia sorella, che non si è mai spiegata questa mia passione).
In realtà posso portare anche una teoria scientifica a supporto di questo mio amore. Avete presente le anatre di Lorenz? Lui si faceva trovare davanti alle uova al momento della schiusa, loro lo vedevano e lo seguivano, scambiandolo per la mamma.
Questo fenomeno si chiama imprinting ed anch’io da piccola ho vissuto un’esperienza del genere. Il mio primo fidanzatino, quando avevo 4 anni, si chiamava Giuliano e possedeva una folta chioma rossa. Ebbene sì!... il mio primo amore era un roscio!
Da quel momento ho sempre considerato i rossi dotati di un fascino unico, ed è per questo che la mia relazione più duratura ce l’ho avuta con Boris Becker, nella saga di Harry Potter adoro Ron Weasley e vado in un brodo di giuggiole tutte le volte che vedo dei bimbi “pel di carota”.

Ma torniamo alle mie tartarughe...
Una volta scelto il nome, si dovette procedere alle presentazioni tra Boris e la piccola, timida e malaticcia Alice.
Non si può certo dire che il loro sia stato amore a prima vista: lei sollevò il capino, guardò il nuovo arrivato di traverso e si rimise a dormire…oppure perse i sensi…difficile a dirsi!
Lui non la degnò neanche di uno sguardo, circumnavigò l’isolotto e si autonominò, da quel momento, imperatore assoluto della vaschetta…non che la povera Alice fosse in grado di opporre una qualche resistenza!
Io e il mio ex fidanzato (che non era rosso e anzi di capelli ne ha sempre avuti pochini) eravamo abbastanza soddisfatti della nostra scelta: quello che volevamo era un elemento che ravvivasse un po’ l’ambiente e Boris per ravvivare, ravvivava parecchio.
Non stava fermo un minuto, mangiava come un maiale all’ingrasso, tutte le volte che lo prendevo in mano cercava di staccarmi un dito e appena incominciò a crescere un pochino iniziò a porsi come unico obiettivo delle sue giornate quello di darsi alla fuga e per fare ciò non si faceva scrupolo di usare la povera Alice come scaletta.

Com’è facile intuire da ciò che ho scritto su di lei finora, la mia piccola tartarughina sofferente ebbe una vita breve ed una mattina la trovai stecchita…sull’isolotto!
Probabilmente si sarà addormentata per non svegliarsi mai più o forse sarà stato il caro Boris a soffocarla nel sonno, chi lo può dire…io comunque me la immagino finalmente pimpante, che se la spassa nel paradiso delle tartarughe: pieno dei suoi amati isolotti e di fidanzati attenti e premurosi, che non la usano come scaletta!

A questo punto il “maschione di casa” si trovò tutto solo ed il mio spelacchiato fidanzato ed io, presi da un’altra delle nostre trovate geniali, decidemmo di prendergli una fidanzata nuova.
Ci recammo nuovamente sul luogo del delitto, ossia il famigerato negozio di animali.
Il commesso, diventato improvvisamente sincero, ci indicò una tartarughina, confessandoci candidamente di non avere la più pallida idea se lo sgorbietto verde fosse maschio o femmina. Io e il mio “consorte” ,colpiti da tanta onestà, prendemmo subito lui/lei e lo/la portammo a casa, in veste di nuovo amico/fidanzata di Boris…

…della serie Dio li fa e poi li accoppia: avevamo appena scelto la copia miniaturizzata e più simpatica di Boris. La battezzai Yu.

…to be continued

(Io e Boris, prima parte)
Oggi mi hanno segnalato un fantastico video su YouTube ed io lo segnalo a voi.
Si tratta di un lavoro eccezionale, che raccoglie i ritratti femminili nell'arte occidentale dal rinascimento ai giorni nostri...un vero gioiellino da non perdere!

Ultimamente ho trascurato il mio blog, ma adesso sono tornata!
Dato che da 3 settimane sono a dieta ed i miei argomenti di conversazione stanno diventando esclusivamente: calorie, addominali, fianchi e ..."come mi stanno i jeans?"...per riderci un po' su mi è tornata alla mente una battuta di un film che ho visto lo scorso autunno, "Il diavolo veste Prada"

..."tu non te li meriti quei vestiti...tu...tu mangi carboidrati!"...

I carboidrati io non solo li mangio, ma li adoro anche....ma ho già perso 2 kg AHAHAHAHAHAH(risata folle!)
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